“I cavalieri che fecero l’impresa è sicuramente l’opera migliore diretta da Pupi Avati“. A dichiararlo, fuori dai denti, è il fratello Antonio, coproduttore con la DueA film, insieme a Rai Cinema e alla parigina Quinta Comunications.
Il film, in uscita in 150 sale dal 6 aprile, distribuito dalla Fox, di sicuro è l’opera più complessa e colossale girata da Avati.
Ambientato nel 1217, all’epoca della sconfitta delle settima Crociata, con cinque protagonisti in scena, è arrivato a contare oltre 200 comparse per una sola sequenza, l’ultima, che ha richiesto quattro cineprese. Due dei protagonisti vestono armature dal peso reale di 20 chili. Le spade, invece, pesano tre chili l’una. Sono vere come le altre armi usate sul set.
Il piano per le riprese prevedeva 19 settimane. Ne sono servite 3 in più, dopo la visione del primo montaggio. E così il budget è lievitato da 16 a 18 miliardi.
“Tuttavia, chi lo ha visto”, replica con orgoglio Antonio Avati, “è rimasto sorpreso. Perché stimava cifre superiori, sopra i 25 miliardi. Non è la prima volta che succede. Questo grazie alla nostra lunga esperienza di cinema a basso costo”.
Avete avuto problemi a trovare finanziamenti?
Abbiamo avuto abbastanza presto l’opzione di Rai Cinema. Poi è arrivata la collaborazione della società francese che ha infoltito anche il cast. E, infine, la quota del contributo dei Beni culturali. Non il massimo. Ma siamo stati contenti lo stesso.
Il film è distribuito dalla Fox. Cosa vi garantisce la presenza di una major?
La circolazione del prodotto nei modi e nei luoghi che riterrà opportuni.
Ci sono stati problemi particolari da risolvere durante le riprese?
Ce ne sono stati continuamente. I cinque attori protagonisti, Raoul Bova per primo, raccontano di un clima quasi magico e hanno ragione. Ma non le nascondo che una produzione così complessa ha avuto bisogno di infinite attenzioni.
Il film ha già superato il visto censura?
No, ma sono sereno. Considerata tutta la violenza gratuita che si vede in giro. Magnificat era altrettanto crudo nell’inquadrare il clima medioevale ed è stato richiesto da alcune scuole medie per proiezioni didattiche. Stiamo pensando di promuovere allo stesso modo anche I cavalieri che fecero l’impresa.
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