Dopo la regia di Caos calmo Antonello Grimaldi torna a dirigere un film per la televisione, Suocere due mamme di troppo una commedia che lo stesso autore definisce “assolutamente brillante”. La storia è tra le più classiche: Rita ragazza madre di umili origini fa la pittrice e s’innamora di Alessandro, rampolllo di una ricca famiglia torinese nonché giovane manager in carriera. A non gioire affatto di questa unione le rispettive madri dei due ragazzi, un’aristocratica e una massaggiatrice a domicilio, pronte a tutto pur di impedire queste nozze male assortite.
Presentata al RomaFictionFest la pellicola, prodotta dalla Italian Media Service per Canale 5 che la manderà in onda l’8 gennaio, è interpretata da Sabrina Impacciatore, Giorgio Pasotti, Angela Finocchiaro e Lunetta Savino. L Due mamme di troppo è il primo di tre film tv pilota (destinati a diventare una serie se premiati dal pubblico) che Canale 5 sperimenta in questo inizio di stagione: il 15 gennaio arriva Quattro padri single, sceneggiato da Gabriele Muccino; il 22 Un amore di strega, con Alessia Marcuzzi organizzatrice di matrimoni dotata di poteri paranormali.
Due mamme di troppo è stato scritto da Stefano Ceccarelli e Paola Pascolini, una veterana della sceneggiatura. Lei quando e come è entrato a far parte del progetto?
Il film ha avuto una genesi un po’ lunga. Ma io sono arrivato solo quando lo script era completo. Un anno fa si parlava ancora di un minisceneggiato in due parti, poi sono state fatte delle modifiche ed è diventato un film per un’unica serata.
Cosa l’ha attratta del progetto?
Mi piaceva l’idea di tornare a girare una commedia pura come Gli insoliti ignoti che ho fatto nel 2003. Di base il plot è molto classico un ricco e una povera che s’innamorano con le difficoltà che tutti immaginiamo: due mondi sociali che si scontrano e una pioggia di critiche da quelli che ti stanno intorno, in questo caso poi non sono critiche da poco conto visto che provengono dai genitori.
Aveva già lavorato con qualche attore del cast?
Sì con Pasotti in Ecco fatto, il primo film di Gabriele Muccino. Lui non era ancora famoso, e io iniziavo a muovermi nella produzione esecutiva. Ma non credo avrò problemi con le altre attrici: Sabrina, Angela e Lunetta sono molto brave e professionali.
Preferisce più lavorare per la televisione o per il cinema?
Non faccio differenza tra i due mezzi. L’importante è raccontare delle storie. Una produzione televisiva significa sicuramente girare le scene in meno tempo, ma uno può aiutarsi in altri modi.
Ad esempio?
Uso sempre la pellicola e se posso attori che vengano dal cinema. Sono più abituati a interpretare ruoli diversi ed è più facile ottenere il risultato che cerchi. Chi fa solo televisione invece tende a specializzarsi in una parte sola.
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