ANNE RIITTA CICCONE


“Il film è dedicato ad un grande eroe tragico: mia madre. L’ho vista passare dai vestiti a fiori da hippie indossati nella grande casa di legno in Finlandia agli abiti sempre più dimessi di un sogno che si infrangeva”. Nasce da uno spunto autobiografico L’amore di Màrja, opera seconda delle 36enne italo-finlandese Anne Riitta Ciccone interpretata dall’attrice scandinava Laura Malmivaara. Tratta dalla commedia teatrale Amarsi da pazze, scritta dalla regista nel 1994, la pellicola (leggi la scheda) è stata girata tra la Sicilia e Cinecittà. Arriverà nelle sale italiane il 26 marzo distribuita da La Trincea, nei prossimi mesi uscirà anche nei paesi scandinavi. L’ha prodotta Francesco Torelli con il contributo del ministero.

Anne Riitta, il film è un viaggio nella sua memoria…
Si, ma ho lavorato molto alla sceneggiatura per arrivare ad una storia universale. Il tema è l’incontro/scontro tra culture, la sensazione orribile che deriva dall’esclusione e può portare alla follia. E’ anche un film squisitamente femminile perchè racconta lo struggimento con cui alcune donne arrivano ad amare. Poi c’é il legame speciale tra madre e figlie, tra sorelle: un amore fatto di complicità e conflitti di antura antica.

Come è avvenuto il passaggio dalla versione teatrale a quella per il cinema?
La versione teatrale, diretta da Maddalena Fallucchi, era più onirica e violenta. Risale al 1994, avevo delle perplessità a riscriverla per il grande schermo. Poi mi sono accorta che le vicende raccontate oggi accadono a molte donne straniere. Sono stati proprio alcuni episodi di intolleranza a convincermi. L’amore di Màrja, non è un film femminista ma le donne hanno ancora bisogno di lottare perchè in Italia la situzione non è poi così cambiata negli ultimi decenni.

Non a caso il marito di Màrja è un personaggio piuttosto negativo.
Fortunato vive con disagio il ritorno a casa. Come molti uomini che ho conosciuto cancella il senso di colpa verso la moglie e le figlie con il ritornello “non ti ho fatto mancare niente”. Come se i soldi possano sostituire l’affetto!

Nel film Laura Malmivaara recita accanto alle sorelle Erika e Annika Lepistö. Come le hai scelte?
Ho visto Laura al Marché di Cannes nel film Levottomat, miglior incasso finlandese del 2000. Ero disposta e tutto pur di averla nel ruolo di Marja. Per trovare le bimbe ho fatto mesi e mesi di provini: un’esperienza vicina a Bellissima di Visconti. Nessuna delle piccole dive proposte dalle agenzie aveva la freschezza che cercavo. Poi, qualcuno mi ha suggerito di incontrare le figlie di un amico finlandese. Non avevamo mai messo piede su un set, al primo provino erano rigidissime. Però avevano un guizzo speciale. Il produttore era terrorizzato ma ha ceduto alla richiesta di due mesi di prove. L’attrice Nadia Perciabosco mi ha aiutato a prepararle.

Il prossimo film?
Un’altra storia femminile dal titolo Il migliore dei mondi. L’ho scritta l’anno scorso e Francesco Torelli ha acquistato i diritti.

Clicca qui per navigare il sito ufficiale del film.

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22 Marzo 2004

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