ANNA MAGNANI AL MOMA


Nannarella, Maddalena Cecconi, Mamma Roma… donne indimenticabili grazie ad Anna Magnani. Le pellicole nelle quali ha recitato, nonostante la direzione di registi straordinari come Rossellini, Fellini, Pasolini e Visconti, sono diventate spesso “i film della Magnani” e hanno ispirato intere generazioni di cineasti, anche oltreoceano. Tanto che oggi Todd Solondz (regista di Happiness) racconta di aver girato una sequenza di Storytelling, suo nuovo film, citando per intero una scena del viscontiano Bellissima (1951). Si tratta del momento in cui Maddalena (Anna Magnani) porta via sua figlia dalla stanza dei provini. Dentro la sala, il regista, intepretato da Alessandro Blasetti, sta sbeffeggiando la bambina fino a farla piangere.
Ma di lei non si ricorda solo Solondz. Domani 17 gennaio il Moma, Museum of Modern art di New York, in collaborazione con Cinecittà Holding, inaugura la retrospettiva Billy Rose Tribute to Anna Magnani. La rassegna, in programma fino al 31 gennaio prossimo, racchiude una selezione di 14 film, scelti dal curatore del Department film and Media del Museo, Joshua Siegel, e dal professore di cinema italiano alla New York University, Antonio Monda. “Una perfetta combinazione tra animalità e padronanza delle sfumature recitative, Anna Magnani è un unicum – per Monda – nella storia del cinema, paragonabile solo a Bette Davis”.
Cinecittà ha svolto un ruolo centrale nell’organizzazione della retrospettiva, ristampando e sottotitolando in inglese cinque dei film in programma. Alcuni titoli: Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini (1962); Amore, film in due episodi ( Il miracolo e Una voce umana) di Roberto Rossellini (1948); Teresa Venerdì di Vittorio De Sica (1941); La cieca di Sorrento di Nunzio Malasomma (1934); Assunta Spina (1947) di Mario Mattoli.
Non è la prima volta che gli Stati Uniti ricordano “Nannarella”. Nel 1982, a quasi dieci anni dalla scomparsa dell’attrice, Arthur Cantor, studioso e amante del cinema italiano, organizzò una rassegna di 12 film. E proprio a Cantor è dedicata la retrospettiva odierna, resa possibile grazie a una donazione della Billy Rose Foundation.
Del resto in America la Magnani trovò una terra sensibile e attenta alle sue intense qualità di interprete, tanto da ricevere nel 1956 l’Oscar come miglior attrice per La rosa tatuata.
Il film, diretto da Daniel Mann nel 1955, era un adattamento del testo teatrale di Tennesse Williams e costituì una delle produzioni hollywoodiane (le altre furono Pelle di serpente – The fugitive kind, 1959, di Sidney Lumet, Selvaggio è il vento – Wild is The Wind, 1957, di George Cukor e Il segreto di Santa Vittoria – The Secret of Santa Vittoria, 1969, di Stanley Kramer) nelle quali l’attrice lavorò. Ma la grande capacità di “Nannarella” di emozionare sullo schermo affidandosi a testi teatrali aveva avuto un precedente meno famoso: Une voix humaine di Jean Cocteau, utilizzato da Roberto Rossellini per il primo episodio di Amore nel 1948.
“E’ la più grande attrice con la quale ho mai lavorato. E’ completamente animale… – ha detto di lei Jean Renoir (la Magnani lavorò con lui in La carrozza d’oro, 1952) – un animale creato apposta per il palcoscenico e lo schermo”. E allora a quando una retrospettiva nella Capitale, magari in occasione del trentennale dalla sua scomparsa (1973)?

autore
15 Gennaio 2002

Articoli

Una delle illustrazioni del progetto
Articoli

Argento Reloaded by Luca Musk

L'artista Luca Musk e Franco Bellomo presentano il progetto espositivo dedicato al Maestro del Brivido. Una collezione di illustrazioni d'atmosfera che fanno rivivere i set di Argento e la loro magia

Articoli

The Arch., quando gli architetti diventano oracoli

Il documentario d'esordio di Alessandra Stefani ci porta in un viaggio lungo i quattro continenti alla scoperta delle prospettive che ci offrono i più importanti architetti contemporanei per un mondo più sostenibile. In sala con Adler dal 27 al 29 settembre

Articoli

Buon 2018 ai lettori di CinecittàNews

La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.

Articoli

Cattivissimo 3 sfiora i 15 milioni

E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk


Ultimi aggiornamenti