Anna Falchi


Anna Falchi. Attrice, modella, diva da calendario, ex fidanzata di Max Biaggi, di Gabriel Garko, bellezza finlandese sbarcata nel nostro pianeta, in Romagna, a sedurre Fellini che la chiamò all’esordio in uno spot. E adesso, da anni, sogno proibito degli italiani, conosciuta e desiderata da tutti (guarda il sito ufficiale). Arriva – e più che un oggetto del desiderio, più che un’icona irraggiungibile e luminosa, è una ragazza decisa, contemporanea, magrissima, che parla a raffica e sa benissimo che cosa vuole.
Ospite di Giffoni film fest, festival dedicato al cinema per i ragazzi, Anna Falchi racconta. Passato, presente, soprattutto futuro.
Cominciamo dal prossimo film, che uscirà in novembre: Operazione rosmarino. Un titolo che ricorda certe commedie rosa degli anni ’50. Al posto del rosmarino, c’erano le sottovesti, e si trattava di erotismo leggero. Ma qui?
Qui si tratta di un Rocky Horror Picture Show aggiornato al 2001. Nei toni, non perché sia un musical. Ma tutto è surreale, vivace, tutto si ispira a quel film, che la regista, Alessandra Populin, adora. “E’ un film per i giovani, leggero. Perché io sono dell’idea che il cinema debba soprattutto divertire. Per esempio non mi vergognerei, come fa qualcuno, dei film di Natale. C’è bisogno anche di quelli: di quei film dove una famiglia intera può divertirsi e rilassarsi”.

Torniamo a “Operazione rosmarino”. E’ vero che vieni clonata, e che interpreti così due personaggi?
Sì: anzi, persino tre. Io sono Silvia, mogliettina che ha una vita noiosa, piatta, non conosce niente all’infuori del matrimonio. E una sera, Silvia decide di andare in discoteca…

Lì la sua vita cambia completamente, immagino…
Naturalmente. Mi innamoro di un uomo che è uno spogliarellista, l’Aldone, interpretato da Antonio Matessich. Decido di mollare tutto per lui, per l’Aldone! Un viaggio d’amore. Cambio nome, divento un’altra, per la prima volta nel film. Ma alla fine i dipendenti di mio marito, ricattati da lui con la minaccia del licenziamento se non mi trovano, riescono a scovarmi. Ma io non ci penso neanche a ritornare a casa. E allora che cosa fanno? Mi clonano…

Dunque il tuo personaggio si sdoppia. Due doppi identici?
No: perché la copia non viene proprio perfettamente: non sarò più la Sandra di sempre. La nuova ha una particolarità che non posso rivelare… Diciamo che non viene perfettamente. E questo mi permette di ironizzare sul mio personaggio, di prendermi un po’ in giro. Un po’ di rosmarino finisce nell’ingranaggio di clonazione, con effetti bizarri…

Quest’anno festeggi dieci anni di carriera. Soddisfatta o no? Pensi che potevi usare meglio, al cinema, la tua grande popolarità, la tua immagine?
No, perché? Sono soddisfatta. Chi si contenta gode! E poi, faccio il lavoro che sognavo, quando a sedici anni andavo in discoteca e i fotografi mi scaricavano addosso i flash, dicendo ‘non si sa mai, magari un giorno diventi famosa’. Magari i film che ho girato non sono tutti capolavori. Ma tutto fa brodo, ogni film serve per imparare. E continuo a studiare recitazione, mi sento appena all’inizio.

L’attrice più amata?
Monica Vitti.

Film preferito?
Via col vento. Forse mi sento un po’ Rossella O’ Hara…

L’aggettivo più fastidioso?
Giunonica. Io non sono giunonica! Porto la 42, ho le mie forme ma non sono imponente, peso poco… Dimmi, ti sembro giunonica?

autore
17 Luglio 2001

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