Le coincidenze. Incontro un’amica cui racconto di Emergenza Glamour, di queste interviste, che poi sono delle chiaccherate molto informali e soltanto veramente desiderate, con i volti e le teste e i cuori di attrici e attori (che sanno metterci) in stato di allarme. Lei, Francesca, allora mi dice che dovrei incontrare una sua amica, ‘l’amerai’. Anita Caprioli. E il suo nome mi scarica un flash neuronale forse politicamente scorretto. Mi ricordo di lei come immagine titillante nei trailer semi erotici del film Tutti giù per terra di Ferrario. E mi ricordo che fui incuriosito solo dalla sua apparizione, che vidi il film per lei.
Prendiamo un appuntamento presso la Groucho Film, dove sto lavorando, per il giorno dopo. Quando vedo arrivare verso di me un sorriso chiarissimo mi rendo conto di essermi scordato del nostro appuntamento. Faccio finta di niente. Anita è una presenza davvero glamour, un poco anni Sessanta (lei forse preferirebbe Settanta…), molto delicata, capace di farci innamorare… Ci sediamo e cominciamo la nostra chiacchierata fatta di saltelli tra argomenti vari, senza parlare di film, senza difendere le ragioni della promozione (ma tra breve sarà nel nuovo Salvatores, Denti) ma con la voglia, piuttosto, di stare in sua compagnia, di diventare, perché no, amici: Burroughs direbbe di lei proprio questo, Anita ha la qualità di una presenza amica, qualcuno già conosciuto da apprezzare sempre di più.
Quanti anni hai?
Decido ogni volta in base alla situazione. Ne ho ventisette, però se puoi scrivere ventisei mi fai un regalo.
La femminilità… cosa ne pensi della figura del make-up artist?
Amo la figura del truccatore, alle volte puoi trovare qualcuno capace di starti molto vicino e magari di diventarti amico.
Trucco e confidenze…
E’ un po come a teatro. Per quanto riguarda il trucco e le acconciature, sono il primo elemento che ti connette con il personaggio: in quanto spettatore ti offre la qualità sensoriale del personaggio; chi fa da tramite, tra il regista e lo schermo… è fondamentale…
I registi non hanno una gran sensibilità per trucco e costumi, che ne pensi?
Infatti… anzi, va di pari passo con la loro sensibilità nell’essere registi.
In che senso?
Più sono sensibili verso questi aspetti, più la qualità del loro lavoro si alza.
Qual è il miglior regista con cui hai lavorato da questo punto di vista?
Gabriele Salvatores, il suo interesse va oltre il costume tout court. Gabriele cerca di farti stare a tuo agio, vuole che tu senta i vestiti. Tu in quanto personaggio, non in quanto attore.
Cosa potremmo trovare nel tuo beauty se spiassimo…
Colori? Il rosa, i colori confetto, i lucida labbra, e non privilegio marche, dove mi capita prendo.
Hai una pelle bellissima…
Grazie.
Che significato ha essere attrice?
Umiltà, work in progress, preparazione. Ogni volta che leggo un personaggio mi piacerebbe annullarmi per dare spazio dentro di me a quella cosa, fare uscire, alle volte, Anita, perché io cerco di sottrarmi. E mi butto con tutta me stessa per scomparire e vivere il personaggio.
Quando hai deciso di essere attrice?
Metà anni Novanta.
Cosa resterà degli anni Novanta…?
Questa è una bella domanda… non ci ho mai pensato… se adesso mi dovessi rivedere, mi rivedrei iperattiva, fare, fare e cercare di prendere, di più.
Recitare è desiderare?
Credo di avere deciso di recitare per questo. Sono attratta da tutte le persone che sono estreme rispetto a me. Il desiderio di essere, ma non del tutto, estrema mi ha spinto a recitare.
Cosa forma un essere umano?
I primi sei anni! Il contesto. La famiglia. La differenza tra le persone è data da questa formazione e da ciò che ciascuno riceve.
Passiamo all”adolescenza’ come stato mentale, alla sovversione, alla ribellione.
E’ sempre in rapporto con quello che stai vivendo.
E le tue personali sovversioni, ribellioni?
Non mi so definire. Potrei sembrare molto accondiscendente ma ci sono delle cose e delle convinzioni che non sono propriamente medie dalle quali non mi smuovo.
Sei fidanzata?
Sì.
Con chi?
Non te lo dico.
Sei felice (anticipa la domanda)?
Si!
E da quanto sei fidanzata?
Un anno e mezzo.
E’ un problema per lui che tu sia un’attrice?
No.
Sarebbe stato un problema per te se fosse stato un problema per lui?
Sì assolutamente!
E’ importante l’agente?
No… non lo so… quello che importa sono le audizioni.
I vestiti?
…poi c’è il discorso della donna… scarpe, vestiti… passo dal non avere voglia di cambiarmi tuta e scarpe da ginnastica allo shopping selvaggio… ma siccome vivo seguendo quello che sto facendo nel singolo momento, se interpreto una depressa non ho voglia di fare shopping glamour.
C’è uno stilista che ti piace?
…il minimalismo, gli anni ’70: Costume National.
Spenderesti tre milioni per una gonna?
(decisa) No.
Molti ti ricordano come flash cult nel trailer di Tutti giù per terra…
Mi lusinga essere un flash nell’immaginario se da pura immagine sullo schermo divento un’emozione.
Ci sono delle cose che non faresti?
No… adoro i progetti dove sei richiesta totalmente, che ti totalizzano.
Che ne pensi della nuova generazione del cinema italiano?
Mi piace… c’è aria di indipendenza, di rigenerazione… si può lavorare essendo coinvolti, immersi nel processo creativo.
Hai avuto una storia con Mastandrea?
No! (sorride dolcissima) ci siamo fatti coraggio, pensavamo solo a come girare la scena (di sesso, ndr), come liberarci delle nostre inibizioni.
Hai amici attori/attrici?
Non tantissimi! Alcuni li ho fatti dopo averci lavorato insieme, ma ho anche amici che sono al di fuori del mio lavoro.
Vivi da sola?
Con il mio ragazzo… e un poco in giro… sui treni. Fino a qualche mese fa ero “la donna con la valigia”.
Dove ti si può beccare?
Al supermercato!
Quale?
Io adoro cambiare! Amo i centri commerciali enormi come in Inghilterra… L’Esselunga di (OMISSIS chiede di non dire quale, basti sapere che è a Milano centro). Mi piace questa catena perché sono gli unici che non vendono cibi transgenici.
Il sedici aprile?!
Mi sono astenuta… sono stata una radicale convinta… ma ormai loro sono veramente nulla, poi ho visto il risultato e ho pensato ‘mamma mia’.
Cosa fai domani?
Sto finendo di prendere lezioni di tango, e quindi ho l’ultima lezione, poi devo vedere due amiche, penso che passerò molta parte della giornata in macchina.
Gli ultimi film che hai visto?
Magnolia e Wenders (The Million Dollar Hotel, ndr). A me Wenders non è piaciuto, non mi è entrato dentro, invece Magnolia! La scena delle rane è fantastica!
Il film della tua vita?
Due, Brazil e Hong Kong Express… io lui lo adoro. Pagherei per lavorare con Wong Kar Wai.
Come nell’ultimo Kar Wai durante l’intervista ho sfiorato le sue mani perché Anita Caprioli è così aperta e naturalmente affettuosa, oltre che bella e luminosa, che ti spinge ad un minimo di seduttività. E puoi veramente dire, passando un paio d’ore con lei, che senz’altro una carriera, una vita, di splendidi appuntamenti la aspetta lì fuori, oltre il supermercato. La saluto con un bacio sulla guancia. Arrossendo…
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