Arriva in Calabria attesissimo Anime Nere: il film applaudito della Mostra del Cinema di Venezia, sarà presentato con una serie di anteprime da lunedì 15 settembre, in vista dell’uscita in tutta Italia il 18. Ad accompagnare il film ci saranno Francesco Munzi, l’attore Fabrizio Ferracane e lo scrittore Gioacchino Criaco, dal cui libro omonimo il film ha tratto ispirazione. Fortissima è l’attesa da parte del territorio e sarà interessante registrarne l’accoglienza: le prime reazioni di un gruppo di abitanti di Africo, location del film, che ha voluto seguire il film accompagnandolo fino alla presentazione a Venezia, sono state di enorme commozione. Munzi ha conosciuto Africo anche grazie alla collaborazione con Criaco che ha permesso al regista di entrare in una terra inesplorata e inaccessibile e cinematograficamente inedita: quella dell’Aspromonte e della Locride. Luoghi che sono tra i protagonisti del film: «La geografia dell’ambiente è un tutt’uno con quella interiore dei personaggi – dichiara il regista – I percorsi tortuosi della montagna, tra luci e ombre, sono gli stessi che accompagnano lo svolgersi della vicenda nell’anima dei protagonisti». Africo ha partecipato alla realizzazione del film, superando le diffidenze e aprendo le porte delle proprie case al regista, alla troupe, recitando accanto ai protagonisti, collaborando attivamente alle varie fasi della lavorazione. Un fatto senza precedenti.
Per tutti questi motivi le anteprime calabre sono un vero e proprio evento: si parte da Catanzaro al cinema The Space lunedì 15 settembre, con un’anteprima organizzata in collaborazione con Rubbettino Editore, che ha editato il libro Anime Nere – che in questi giorni, appena ri-uscito con una nuova edizione a fascetta del film, è già andato esaurito – e l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte che ha contribuito alla realizzazione del film. Il film sarà poi presentato martedì 16 al Cinema Lumière di Reggio Calabria, e mercoledì 17 al Cinema Vittoria di Locri, per poi uscire con regolare programmazione come nel resto d’Italia dal 18 settembre, distribuito da Good Films.
Vincitore di due premi al Festival di Venezia, ora il film, accompagnato dal regista, è al Festival di Toronto. La pellicola ha il dono di aver unito in un coro unanime la stampa di tutto il mondo: acclamato dalla stampa nazionale e paragonato da quella internazionale ai film di Visconti e Coppola, è la storia di una famiglia criminale, vista dall’interno, negli aspetti più emotivi e contraddittori, che si spinge fino agli archetipi della tragedia. In una dimensione sospesa tra l’arcaico e il moderno, si svolge il racconto di tre fratelli, che dall’Olanda e dalla Milano della finanza, sono costretti a tornare, nel paese natale sulle vette selvagge della Calabria per affrontare i nodi irrisolti di un passato che non si riesce a dimenticare. Come nei suoi precedenti film (i pluripremiati e internazionalmente riconosciuti Saimir e Il resto della notte) Munzi usa attori professionisti – Marco Leonardi, Peppino Mazzotta, Fabrizio Ferracane, Anna Ferruzzo e con Barbora Bobulova – e non, come Giuseppe Fumo e Pasquale Romeo per la prima volta sullo schermo, scelti tra centinaia di giovani calabresi aspiranti attori che si sono presentati ai provini. Il film è prodotto da Luigi e Olivia Musini per Cinemaundici con Rai Cinema, coprodotto da Babe Films. La fotografia è di Vladan Radovic, la scenografia di Luca Servino, i costumi di Marina Roberti, il montaggio di Cristiano Travaglioli, musiche di Giuliano Taviani; la sceneggiatura è firmata da Francesco Munzi, Fabrizio Ruggirello e Maurizio Braucci con la collaborazione di Gioacchino Criaco.
"Una pellicola schietta e a tratti brutale - si legge nella motivazione - che proietta lo spettatore in un dramma spesso ignorato: quello dei bambini soldato, derubati della propria infanzia e umanità"
"Non è assolutamente un mio pensiero che non ci si possa permettere in Italia due grandi Festival Internazionali come quelli di Venezia e di Roma. Anzi credo proprio che la moltiplicazione porti a un arricchimento. Ma è chiaro che una riflessione sulla valorizzazione e sulla diversa caratterizzazione degli appuntamenti cinematografici internazionali in Italia sia doverosa. È necessario fare sistema ed esprimere quali sono le necessità di settore al fine di valorizzare il cinema a livello internazionale"
“Non possiamo permetterci di far morire Venezia. E mi chiedo se possiamo davvero permetterci due grandi festival internazionali in Italia. Non ce l’ho con il Festival di Roma, a cui auguro ogni bene, ma una riflessione è d’obbligo”. Francesca Cima lancia la provocazione. L’occasione è il tradizionale dibattito organizzato dal Sncci alla Casa del Cinema. A metà strada tra la 71° Mostra, che si è conclusa da poche settimane, e il 9° Festival di Roma, che proprio lunedì prossimo annuncerà il suo programma all'Auditorium, gli addetti ai lavori lasciano trapelare un certo pessimismo. Stemperato solo dalla indubbia soddisfazione degli autori, da Francesco Munzi e Saverio Costanzo a Ivano De Matteo, che al Lido hanno trovato un ottimo trampolino
Una precisazione di Francesca Cima
I due registi tra i protagonisti della 71a Mostra che prenderanno parte al dibattito organizzato dai critici alla Casa del Cinema il 25 settembre