Sarà nella sale l’11 luglio con Movies Inspired Il ritratto negato, l’ultimo film realizzato nel 2015 dal regista polacco Andrzej Wajda scomparso nell’ottobre 2016, dopo una lunga e intensa carriera artistica, oltre 50 film, e premi importanti: Leone d’Oro, Orso d’Oro e Oscar alla carriera, Premio César, Palma d’Oro.
Il ritratto negato, presentato alla Festa di Roma del 2016, racconta la vicenda del noto pittore Władysław Strzemiński nella Polonia comunista del dopoguerra. Contrariamente agli artisti leali alle dottrine del realismo socialista, i quali adempiono ai compiti del Partito, Strzemiński non accetta compromessi per la sua arte. Si rifiuta di osservare i regolamenti del Partito e infine viene espulso dall’Accademia e dall’Unione degli Artisti, finendo in povertà e in malattia.
“Volevo girare la storia di un artista, di un pittore, ormai da diverso tempo. Ho deciso di portare Władysław Strzemiński sul grande schermo perché è uno degli artisti polacchi di maggior talento – spiega nelle note di regia Andrzej Wajda – Allo stesso tempo, volevo mostrare il suo conflitto con lo Stato socialista. Strzemiński ha capito il sentiero dell’arte moderna. L’ha spiegato nel suo libro intitolato ‘Teoria della visione’. La convinzione che non vi fosse altra strada se non quella dell’arte astratta, nella misura in cui la pittura tematica e il postimpressionismo avevano già detto tutto, gli ha dato la forza di opporsi alle autorità comuniste. Il ritratto negato è il ritratto di un uomo integro, sicuro delle proprie decisioni; un uomo dedito ad un’arte non facilmente apprensibile. Fu un insegnante d’eccezione, e anche fondatore del Museo d’Arte Moderna, il secondo nel mondo, nel 1934, a Łódź. Il film illustra quattro anni difficili, 1949-1952 – conclude il cineasta polacco – quando la sovietizzazione della Polonia prese la sua piega più radicale, e il realismo socialista divenne forma obbligatoria di ogni espressione artistica.
Wajda nasce nel 1926 a Suwałki, in Polonia, figlio di un’insegnante di scuola e di un ufficiale dell’esercito. Il padre di Wajda fu assassinato dai sovietici nel 1940, in quello che poi fu noto come il “Massacro di Katyń” Nel 1942, entra nella Resistenza polacca e serve nell’Armia Krajowa (Esercito Nazionale). Dopo la guerra, studia pittura all’Accademia delle Belle Arti di Cracovia, prima di entrare nella Scuola di Cinematografia di Łódź. Formatosi con il regista Aleksander Ford, nel 1955 dirige il suo primo film: Generazione. Nel corso della sua carriera, Wajda ha alternato cinema e teatro.
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