Andrea Segre: storia di Ibi musulmana d’Africa

Ibi, presentato Fuori Concorso a Locarno 70, è un film documentario realizzato con le immagini di Ibitocho Sehounbiatou, protagonista del film che ha vissuto oltre 15 anni in Italia lontano dai figli


Ibi di Andrea Segre, nato da un’idea del regista e di Matteo Calore, è un film documentario realizzato con le immagini di Ibitocho Sehounbiatou, protagonista del film, e che verrà presentato fuori concorso a Locarno 70. Ibi è nata in Benin nel 1960, ha avuto tre figli e nel 2000 in seguito a seri problemi economici ha scelto di prendere un grande rischio per cercare di dare loro un futuro migliore. Li ha lasciati con sua madre e ha accettato di trasportare della droga dalla Nigeria all’Italia. Ma non ce l’ha fatta. 3 anni di carcere, a Napoli. Una volta uscita Ibi rimane in Italia senza poter vedere i figli e la madre per oltre 15 anni. Così per far capire loro la sua nuova vita decide di iniziare a filmarsi. Racconta se stessa, la sua casa a Castel Volturno dove vive con un nuovo compagno, Salami, e l’Italia dove cerca di riavere dignità e speranza.

“Questo non è un film sulla storia di Ibi che avete appena letto – spiega Segre – ma è un film di Ibi. Un film che lascia parlare le immagini, lo sguardo, le parole, l’anima di Ibi. Per molte settimane abbiamo guardato e studiato le tante ore di riprese e le migliaia di foto che Ibi ha lasciato nella casa dove viveva con Salami. Quello che emerge non è solo la drammaticità e la dignità della sua storia, che Ibi racconta e  spiega  in  lunghe  video-lettere  ai  figli  e  alla  madre,  ma anche  la  sua  ricerca  estetica  ed etica.  Ibi  non  vuole  solo  testimoniare  con  la  macchina  fotografica,  ma  vuole  prendere posizione”. 

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