Ibi di Andrea Segre, nato da un’idea del regista e di Matteo Calore, è un film documentario realizzato con le immagini di Ibitocho Sehounbiatou, protagonista del film, e che verrà presentato fuori concorso a Locarno 70. Ibi è nata in Benin nel 1960, ha avuto tre figli e nel 2000 in seguito a seri problemi economici ha scelto di prendere un grande rischio per cercare di dare loro un futuro migliore. Li ha lasciati con sua madre e ha accettato di trasportare della droga dalla Nigeria all’Italia. Ma non ce l’ha fatta. 3 anni di carcere, a Napoli. Una volta uscita Ibi rimane in Italia senza poter vedere i figli e la madre per oltre 15 anni. Così per far capire loro la sua nuova vita decide di iniziare a filmarsi. Racconta se stessa, la sua casa a Castel Volturno dove vive con un nuovo compagno, Salami, e l’Italia dove cerca di riavere dignità e speranza.
“Questo non è un film sulla storia di Ibi che avete appena letto – spiega Segre – ma è un film di Ibi. Un film che lascia parlare le immagini, lo sguardo, le parole, l’anima di Ibi. Per molte settimane abbiamo guardato e studiato le tante ore di riprese e le migliaia di foto che Ibi ha lasciato nella casa dove viveva con Salami. Quello che emerge non è solo la drammaticità e la dignità della sua storia, che Ibi racconta e spiega in lunghe video-lettere ai figli e alla madre, ma anche la sua ricerca estetica ed etica. Ibi non vuole solo testimoniare con la macchina fotografica, ma vuole prendere posizione”.
Il regista cinese si porta a casa il prestigioso riconoscimento con il suo Mrs. Fang, documentario sulla morte di un’anziana malata di Alzheimer. Miglior attrice Isabelle Huppert. Premio speciale della giuria a As Boas Maneiras di Juliana Rojas e Marco Dutra, mentre il Pardo per la miglior regia è stato vinto da F.J. Ossang per 9 Doigts
È il primo lungometraggio di finzione di Germano Maccioni, Gli asteroidi, l'unico italiano in concorso a Locarno, prodotto da Articolture, Ocean Productions e RAI Cinema, sarà distribuito in sala dall’Istituto Luce Cinecittà
Nella sezione competitiva Cineasti del Presente c’è anche il film di Riccardo Palladino Il monte delle formiche. Un documentario filosofico sul senso della vita, raccontato attraverso il volo che ogni anno sciami di insetti compiono per accoppiarsi e poi morire
Anche quest'anno la retrospettiva del Festival di Locarno ha procurato ai cinefili scoperte ed emozioni. Roberto Turigliatto e Rinaldo Censi, i due curatori, hanno proposto uno dei nomi più amati dai cinefili, Jacques Tourneur, mobilitando attorno a lui i nomi più esclusivi della critica internazionale, da Jean Douchet a Pierre Rissient, da Charles Tesson a Chris Fujiwara