Andrea Piersanti


Andrea PiersantiAndrea Piersanti, presidente dell’Istituto Luce è soddisfatto della stagione felice che l’Istituto Luce sembra vivere, buon ultimo successo i 3 riconoscimenti a Private (Pardo d’Oro, miglior attore maschile e Premio della giuria ecumenica) dal Festival di Locarno, opera prima di Saverio Costanzo coprodotta dal Luce insieme a Rai Cinema e Cydonia. A Venezia non ci sono film in Concorso, ma la presenza del Luce è forte di 9 titoli, tra i quali svetta la coproduzione Il mercante di Venezia, interpretata da attori del calibro di Al Pacino, Jeremy Irons, Joseph Fiennes e Lynn Collins.

Si direbbe che è il vostro momento fortunato?
Luciano Sovena e io, assunti nel gennaio 2003 i nostri incarichi al Luce, abbiamo trovato un’azienda condizionata da scelte editoriali di nicchia, nonostante la gestione importante del mio predecessore Angelo Guglielmi segnata da successi come Pane e tulipani di Silvio Soldini. Abbiamo allora delineato una strategia editoriale coerente con i tempi che viviamo. Il mercato cinematografico si evolve con una velocità impressionante e con novità innumerevoli: la difficoltà di comunicare il prodotto di qualità al grande pubblico; lo sviluppo dei nuovi media; l’attenzione crescente degli spettatori verso tematiche di forte impegno sociale. Basti pensare al successo dei documentari di Michael Moore o al successo di Private di Saverio Costanzo raccontando un problema tragico e drammatico come il conflitto mediorientale.

E quale è stata la vostra strategia editoriale?
E’ stata caratterizzata innanzitutto da coproduzioni internazionali su soggetti di forte qualità, come Il mercante di Venezia. Non solo grandi partner internazionali, ma anche star internazionali. Del resto il Luce per difendere e promuovere il cinema di qualità ha bisogno di strumenti di comunicazione che arrivino al grande pubblico.
Abbiano inoltre rivolto la nostra attenzione alla produzione di opere prime italiane, significative per la qualità, con una differenza rispetto al passato. Ieri il Luce distribuiva molte opere prime, ma la loro proliferazione impediva all’azienda, a fronte di risorse limitate, di promuoverle con la dovuta attenzione. Meglio allora un numero inferiore di debutti, ma sostenuti con maggiore impegno economico e attenzione.

Ma il Luce è anche tornato ad essere “la fabbrica del documentario”?
L’attenzione al genere documentario è nuova solo per le energie. Il Luce si conferma, forte della sua tradizione quasi secolare, come uno dei produttori più credibili di questo genere nel nostro paese. Ben 5 dei 9 titoli, tutti prodotti da noi e presenti a Venezia – Bellissime, Colpi di luce, Passaggi di tempo. Il viaggio di Sonos’ e Memoria, Il potere sottile, Come inguaiammo il cinema italiano – possono considerarsi dei documentari. E’ un evento straordinario, proprio nel momento in cui il mercato cinematografico riscopre questo genere.

 

I nuovi progetti?
Entro la fine dell’anno arriverà nelle sale Modigliani, una coproduzione Germania, Francia, Gran Bretagna e Romania, film sulla vita e gli amori del grande pittore firmato da Mick Davis con protagonista Andy Garcia. Nel frattempo si stanno chiudendo accordi internazionali per due importanti progetti. Il Mercante di Venezia sarà poi il nostro film del Natale prossimo, mentre le festività natalizie 2005 saranno nel segno di un grande film di carattere storico.

Come procede l’intesa firmata la scorsa primavera con la comunità ebraica di Roma per la realizzazione di documentari e lungometraggi?
Proprio domenica 5 settembre saremo a Pisa per continuare e allargare la collaborazione già avviata. Siamo infatti convinti che la pace e il dialogo fra la gente si ottengano grazie alla conoscenza e al recupero della memoria, come ci ha insegnato Steven Spielberg. Lo scontro tra le tre religioni monoteiste è di drammatica attualità, speriamo con il nostro impegno produttivo di contribuire all’indispensabile processo di pace internazionale.

E il progetto del ‘900 europeo raccontato con i materiali dell’Archivio Luce?
Lo stiamo affrontando attraverso due produzioni pilot: la prima sul crollo del Muro di Berlino con Andrea Pamparana vicedirettore del TG5. Con la seconda proviamo invece a raccontare che cosa è stato costruito in Europa in tema di cooperazione, solidarietà e sussidarietà. Un argomento di grande fascino che i media presentano come un evento dell’oggi, quando invece affonda le proprie radici in 50 anni di storia europea, pensiamo solo alla nascita dell’UE nel dopoguerra. Quest’ultima produzione pilot nasce per merito di un ricercatore del nostro archivio. Del resto i soggetti proposti da firme anche famose hanno registrato, lo dico con rammarico, afasia di idee, ripetizione di cose già viste e tanta banalità.

E la nuova inchiesta su Mani Pulite che fine ha fatto?
Stiamo verificando la possibilità di coprodurla con RaiTre ed è curata da Pietrangelo Buttafuoco e Francesco Merlo.

Interviste

Ti West
Interviste

Ti West: “in ‘MaXXXine’, gli anni ’80 che nessuno vuole mostrare”

Con MaXXXine, in sala con Lucky Red, Ti West conclude la trilogia iniziata con X: A Sexy Horror Story e proseguita con Pearl, confermandosi una delle voci più originali del cinema di genere dell’era Covid e post-Covid

play
Interviste

Trincia: “ognuno di noi ha sentito vicinanza con questo caso”

Dove nessuno guarda. Il caso Elisa Claps - La serie ripercorre in 4 episodi una delle più incredibili storie di cronaca italiane: il 13 e 14 novembre su Sky TG24, Sky Crime e Sky Documentaries.

play
Interviste

Luchetti: “ho voluto raccontare Carla anche come donna politica”

Codice Carla mostra come Carla Fracci (1936-2021) fosse molto più di una ballerina famosa.

Interviste

Marco Valerio Gallo: come ti disegno ‘Freaks Out’

Il disegnatore, illustratore e docente presso la Scuola Romana dei Fumetti ci racconta come ha lavorato sugli storyboard dell'ultimo successo di Gabriele Mainetti


Ultimi aggiornamenti