“Avere pochi soldi per un film aiuta la creatività. Questo è certo”. A parlare però è uno dei più grandi produttori Usa, Jason Blum, che oggi a Roma ha presentato con una masterclass il suo ultimo Anarchia – La notte del giudizio 2., diretto da James De Monaco, che uscirà in sala con Universal il 23 luglio.
Il film è il seguito di un inaspettato successo del 2012 (The Purge, da noi tradotto appunto La notte del giudizio), e si basa sul medesimo canovaccio. Nell’America del futuro, il crimine è stato debellato. Il contrappasso è però pesante: una notte l’anno, infatti, il governo permette ogni tipo di crimine, dando libero sfogo a rivalse, vendette o semplici azioni di barbara violenza. Il messaggio si fa presto politico, come nella miglior tradizione dell’horror romeriano, perché a farne le spese sono soprattutto i poveri, che non possono permettersi un’adeguata difesa. Romero non lo citiamo a caso, perché ci sono echi dei suoi La città verrà distrutta all’alba e La notte dei morti viventi, solo che qui la follia non è inconsapevole e derivata da un virus, ma lucida, razionale e proveniente direttamente dal lato oscuro dell’anima degli uomini.
Blum ha prodotto anche Paranormal Activity, costato 15.000 dollari e che ha incassato 200 milioni. Insomma, è esperto di film a micro-budget, tema della master-class che ha tenuto. “Di norma – spiega il produttore e creatore della Blumhouse Productions – non violiamo la regola di investire 4-5 milioni di dollari per film. Il segreto di tutto questo ha vari ingredienti. Ad Hollywood si pensa che per i film low budget sia necessario utilizzare registi alle prime armi. Io penso invece esattamente il contrario. Utilizziamo registi esperti e diamo loro la possibilità di una creatività totale. Altra regola è mettere in campo anche film senza star, come in questo caso. Secondo noi, infatti, la vera star è solo l’idea. Da parte di Hollywood comunque c’è amore e odio verso la nostra azienda. Ci sono quelli che lavorano con grandi budget e che si sentono minacciati”.
Nel caso, invece, di utilizzo di attori famosi, spiega Blum, “li utilizziamo quando siamo convinti che siano il personaggio giusto. Da parte loro ora c’è comunque una maggiore disponibilità da quando hanno visto che spesso abbiamo anche un forte successo commerciale”. Questo film, sequel di un successo di un paio di anni fa, spiega Blum, “ha un forte valore politico. C’è un forte messaggio sociale che trapela attraverso il film che, non nascondo, si ispira ai Guerrieri della notte”. Il produttore smentisce che arrivi una terza parte de La notte del giudizio, ma è più possibilista per un prequel. Ma una cosa è certa, non è un film che fomenta la violenza: “Al contrario. Parla del rapporto tra gli Usa e la diffusione delle armi. Se si continua da agire così, molto probabilmente quello che si vede nel film diventerà realtà. Un consiglio: non vi aspettate che qualcuno vi venga a proporre qualcosa. Non succederà. Siete voi che dovete cercare di inventarvi il vostro futuro”.
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