ANAC positiva su bozza di legge della Regione Lazio

L’Associazione Nazionale Autori Cinematografici ha partecipato alle audizioni effettuate dalla V Commissione cultura nella sede del Consiglio Regionale del Lazio sulla proposta di riordino normativo


L’Associazione Nazionale Autori Cinematografici ha partecipato alle audizioni effettuate dalla V Commissione cultura nella sede del Consiglio Regionale del Lazio sulla proposta di riordino normativo in materia di cinema e audiovisivo. Davanti, tra gli altri, alla vice-presidente Marta Leonori e alla consigliera Francesca De Vito che hanno seguito con attenzione tutti gli interventi dei rappresentati delle diverse associazioni, il presidente dell’Anac, Francesco Ranieri Martinotti, ha espresso parere favorevole sull’impianto generale della proposta e sulle risorse destinate ai diversi comparti: esercizio, produzione nazionale, co-produzioni, formazione, conservazione e restauro, archivi, etc. Riscontrando in particolare gli ottimi risultati ottenuti in campo internazionale grazie ai sostegni alle co-produzioni, per quanto riguarda le risorse alla produzione di audiovisivo italiano, invece, l’ANAC suggerisce l’inserimento di una quota selettiva, sulla scorta di quanto è previsto dalla legge del cinema nazionale. Il che consentirebbe di stemperare l’attuale modalità di assegnazione automatica della Regione con la quale si rischia di finanziare indifferentemente qualunque prodotto audiovisivo. Sempre sulle risorse per il sostegno alla produzione che ammontano a 9 milioni di euro annui, Martinotti ha rilevato che, soprattutto per le piccole imprese, tali risorse rappresenterebbero un consistente volano di sviluppo e di occupazione se fossero erogate in stati di avanzamento e non a consuntivo, a distanza di parecchi mesi dalla fine dell’intero processo produttivo dell’opera, come avviene ora. Infine l’ANAC ha chiesto di rivedere la percentuale di finanziamento dei progetti con budget inferiore a 30.000,00€ che attualmente è del 10%, portandola allo stesso livello di quelli con un budget superiore che sono finanziabili al 30%. Questa distinzione basata sul budget della produzione penalizza le piccole imprese e in particolare quelle che producono documentari.

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29 Gennaio 2020

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