In concomitanza con l’avvio del voto al Senato del ddl sul cinema e l’audiovisivo, una delegazione dell’Associazione Nazionale Autori Cinematografici (ANAC) ha incontrato martedì 4 ottobre il ministro alla Cultura, Dario Franceschini, per ribadire con forza il ruolo fondamentale del cinema di qualità all’interno della riforma, che invece sembra sottovalutarne l’importanza ridimensionando lo strumento previsto per la sua produzione e promozione, ossia i contributi selettivi. Nel corso dell’incontro, l’ANAC ha sottolineato che con l’inserimento dei costi di gestione dell’Istituto Luce, del Centro Sperimentale di Cinematografia, della Biennale di Venezia, del Museo del Cinema di Torino, della Cineteca di Bologna e di tutti i festival italiani – tramite un emendamento accolto in sede referente -, la percentuale del Fondo destinata ai contributi selettivi, ovvero il 18% previsto dall’art. 11, è solo nominale, mentre alla produzione e alla promozione del cinema di qualità sarà destinato soltanto l’8% dei 400 milioni del Fondo.
L’ANAC ha quindi proposto che i costi della Biennale, del CSC e dell’Istituto Luce Cinecittà siano considerati nello stesso modo di quanto previsto per i fondi relativi alla Buona Scuola, il cui ammontare del 3% è “a valere sul fondo generale per il cinema e l’audiovisivo” e non sui contributi selettivi. Il ministro Dario Franceschini ha preso attentamente in considerazione la proposta e ha sollecitato il Direttore Generale, Nicola Borrelli, presente all’incontro, a esaminarla tecnicamente. Il ministro Franceschini ha comunque espresso la volontà di trovare le coperture per parte dei costi dei sopra citati enti in altri capitoli di bilancio (extra Fondo), preservando così tutto il 18% per la produzione e la promozione. Inoltre sono stati illustrati alcuni possibili effetti distorsivi nell’utilizzazione del tax credit interno da parte di società che producono anche intrattenimento, ciò laddove non venga specificato nei decreti attuativi che il credito di imposta non possa essere compensato se non per le produzioni cinematografiche e audiovisive, escluso espressamente l’intrattenimento. Infine è stato segnalato come le piccole e medie imprese (che producono principalmente film di qualità) non riescano a compensare il credito d’imposta interno superiore al 15% e incontrino serie difficoltà di accesso ai finanziamenti e ai crediti bancari.
Scade il 29 dicembre il bando per presentare domanda per il ristoro degli operatori della sartoria, modisteria, parruccheria, produzione calzaturiera, attrezzeria e buffetteria che abbiano una quota superiore al 50% del fatturato derivante da forniture per lo spettacolo
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"I lavoratori che hanno fatto domanda per le indennità speciali sono circa 80mila. Ci si è potuti rendere conto della dimensione effettiva del fenomeno. La nuova legge per lo spettacolo proverà a rendere stabili maggiori tutele". Lo ha affermato il ministro Dario Franceschini in occasione dell'apertura del tavolo permanente per lo spettacolo dal vivo, il cinema e l’audiovisivo