In una lettera al ‘Corriere della Sera’ il presidente dell’Associazione Nazionale Autori Cinematografici-ANAC Francesco Ranieri Martinotti in uno scenario caratterizzato dai dati negativi sulla frequentazione delle sale italiane riflette sugli strumenti a disposizione per valorizzare il nostro cinema. “La recente riforma del settore è priva di una visione organica. Partiti con l’intenzione di riformare la vecchia legge sul cinema – scrive Martinotti – si è finiti col regolamentare l’intero audiovisivo, includendo fiction tv, web series e videogiochi, senza tener conto delle risorse a disposizione. Più precisamente i fattori del crollo degli spettatori sotto i 9 milioni sono attribuibili alla scarsa dinamicità della produzione italiana, al mancato adeguamento dell’esercizio a un’idea moderna di sala, all’assenza di un programma ragionato di educazione all’immagine rivolto alle nuove generazioni. Ad aggravare la disaffezione contribuisce l’enorme offerta delle piattaforme straniere del web, esse non hanno l’obbligo di dichiarare il numero di abbonamenti sottoscritti in Italia. Anche le transazioni economiche non sono soggette a controlli, diversamente da quello che accade per le sale italiane, che devono attenersi alle regole sul diritto d’autore e a tutte le norme fiscali e previdenziali. Solo in minima parte col decreto che regola la cronologia di sfruttamento dei film sui diversi media si è affrontato il problema, ma è evidente che, per assoggettare le OTT alle stesse regole alle quali sono sottoposte le imprese nazionali, gli strumenti in mano ai Governi non sono sufficienti. Si tratta quindi – conclude il presidente dell’Anac – di sollecitare una risoluta azione legislativa da parte delle istituzioni europee per adeguare le regole fiscali dei giganti del web: ne va della sopravvivenza dell’esercizio europeo e non solo di quello cinematografico”.
I rappresentanti dell'industria italiana dei cartoni animati si sono espressi contro la revisione del Testo Unico dei Servizi Media Audiovisivi
L'allarme delle piccole e medie imprese in un comunicato congiunto di AGICI e CNA in merito alla riforma del Testo Unico dei Servizi di Media Audiovisivi
100 Autori, ANAC, AIR3 e WGI esprimono contrarietà per i pareri espressi dalle Commissioni Cultura e Telecomunicazioni della Camera e chiedono un tavolo permanente governo-industria
Dal film Il più bel secolo della mia vita è nata la proposta della senatrice di M5S Elisa Pirro per abolire la legge che impedisce di fatto ai figli adottivi di conoscere i genitori biologici