“Amori”, così Moccia diventa un “brand”


E’ interamente dedicato al mondo degli innamorati, Amori, il nuovo marchio di Federico Moccia che dalla prima settimana di novembre inaugurerà un punto vendita nella Capitale dove sarà possibile trovare gadget, cioccolatini e abbigliamento. Tutto a tema rigorosamente romantico. E intanto il logo già appare in una scena di Amore 14, pellicola di cui ha firmato anche la regia, tratta dal suo omonimo romanzo del 2008. Un film ad alto budget, 4 milioni e mezzo di € di cui 150mila solo per la colonna sonora, che arriverà in 450 sale per Medusa dal 30 novembre, e promette di fare grandi risultati al botteghino.

Perché racconta, con la leggerezza e la semplicità che hanno già fatto il successo dei libri scritti da Moccia, il mondo visto dagli occhi della quattordicenne Carolina (l’esordiente Veronica Olivier), divisa tra amore, amicizia e il rapporto a volte conflittuale con i genitori. “Ho voluto raccontare le difficoltà di una ragazza comune – ha spiegato il regista – la versione femminile e in chiave moderna di un libro che ho amato da ragazzo, Il giovane Holden“. E la richiesta, spiega, gli è arrivata proprio da una delle tante ragazze iscritte alla community che gestisce on line con il nickname di Mr. Amore. Perché i film non prestano abbastanza attenzione alla loro età, “un momento delicato in cui i ragazzi si affacciano al mondo e che segnerà, probabilmente, il loro futuro modo di essere”.

La scuola, che fa da sfondo a parecchie scene del film, viene presentata come il vero luogo d’incontro per i più giovani, dove le diverse estrazioni sociali confluiscono e le differenze si annullano. Perché, a quell’età, i ragazzi costruiscono il loro gruppo sulla base delle simpatie e non del livello economico: “Una qualità che crescendo, purtroppo, si perde”. La miglior amica di Caro è infatti Alis, ragazzina benestante che le non risparmia regali generosi ma che alla fine le darà una grande delusione. Un mancato lieto fine che il regista vede come una sorta di insegnamento per i più giovani: “Ho voluto mostrar loro che nella vita può esserci anche la sconfitta, e che un amico che tradisce fa parte delle possibilità. Ma non per questo l’amicizia è meno importante”.

Tra i personaggi di Amore 14 c’è n’è anche uno del tutto autobiografico: il giovane scrittore Rusty James (l’ex del Grande Fratello, Raniero Monaco di Lapio), fratello maggiore e confidente di Carolina, che va via da casa per realizzare le sue aspirazioni letterarie, del tutto invise al padre. “Leggo in continuazione sul mio blog di ragazzi alle prese con la stesura del loro primo libro. Un’Italia che scrive e a cui ho voluto dedicare un omaggio con un personaggio che, del resto, mi somiglia molto: anch’io, come Rusty, ho avuto due sorelle che da piccole non andavano d’accordo, e ho cercato di portare sullo schermo tutta la mia esperienza personale. Anche se il rapporto con mio padre (lo sceneggiatore Pipolo) era assai diverso: lui non mi ha mai ostacolato, anzi, gli faceva piacere che scrivessi”.

Riguardo al product placement, di cui il film fa largo uso – dalle patatine ai gelati alle tariffe telefoniche – precisa: “La società contemporanea è fortemente condizionata dalle mode e dalle marche. Per non parlare del telefonino che è quasi l’unica forma di comunicazione tra i ragazzi. Il prodotto esiste nella vita di tutti i giorni, bisogna solo avere l’intelligenza di dargli il giusto peso”.

autore
26 Ottobre 2009

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