Ambiente e cambiamenti climatici allo Slow Film Fest

La kermesse si svolge a Roma, Antrodoco, Tolfa e Acquapendente dal 6 al 27 ottobre. Tra i titoli Youth Unstoppable di Slater Jewell-Kemker, che racconta un movimento giovanile mondiale sconosciuto


Giunto alla sua quinta edizione, lo Slow Film Fest, sbarca a Roma, Antrodoco, Tolfa (date in via di definizione) e Acquapendente dal 6 al 27 ottobre, attento ai nuovi linguaggi e alla produzione cinematografica indipendente. La kermesse itinerante dedicata ad una visione cinematografica “slow”, quel “rallentamento” che è alla base del ritrovarsi e dell’incontro, è diretta da Maria Luisa Celani. Quanto ai temi, lo Slow Film Fest 5.0 abbraccia quest’anno anche il tema dell’ambiente e dei cambiamenti climatici.

Tra i titoli principali il pluripremiato documentario Youth Unstoppable – sarà presentato l’8 ottobre a Roma presso lo Spazio Apollo 11 – realizzato dalla regista esordiente Slater Jewell-Kemker, che all’età di soli 15 anni ha iniziato a partecipare ai summit ambientali, realizzando un documentario capace di raccontare un movimento giovanile mondiale in gran parte sconosciuto e incompreso. È dedicato alla ricchezza del mare il documentario Anche i pesci piangono di Francesco Cabras e Alberto Moniari su come sia ancora possibile tutelare gli ambienti marini e le risorse umane dipendenti da esso. È un documentario di speranza anche Unfracruted della canadese Chanda Chevannes che ritrae la lotta appassionata della biologa Sandra Steingraber, leader del movimento popolare più importante di New York degli ultimi anni.

La finestra sul mondo di questa edizione si apre sul Canada, il sud America e il Bangladesh, a cui è dedicato il documentario di Irene Felici Overseas. In Bangladesh l’assenza è la mancanza della possibilità di poter parlare con parenti o amici che sono lontani, ma per fortuna questo appartiene al passato: ci sono delle ragazze (soprannominate Info Ladies) che portano Internet con sé e lo distribuiscono in ogni villaggio. La donna sarà ancora al centro dell’iniziativa, con una sezione interamente dedicata all’universo femminile.

E protagonista sarà anche l’animazione, filo rosso all’interno della sezione dedicata ai cortometraggi. Dall’argentino Ailin en la Luna di Claudia Ruiz al colombiano Naranja, dal film collettivo En Boca de Luca al francese Guaxuma di Nara Normade, solo per citarne alcuni. Molti sguardi femminile che utilizzano l’animazione per soffermarsi sui temi dell’amicizia, della parità di genere, della solitudine e dell’intolleranza,

Questi alcuni titoli dell’iniziativa che, come da tradizione, si svilupperà attraverso le sezioni Documenta, dedicata ai film documentario indipendenti, di provenienza italiana ed internazionale, Wuman Visions, dedicata a quei documentari, di produzione nazionale e internazionale, che affrontano l’importante tematica della parità di genere, e Smart, una vetrina sul “nuovo”, in cui si dà spazio ai giovani autori e alle nuove forme di sperimentazione cinematografica e audiovisiva.

Infine in programma anche l’opera prima della regista campana Rosaria Della Ragione Veleno – “Non potevo fare finta di niente”: la vittoria di Michele Liguori verrà presentato nello Spazio Apollo 11 il 7 ottobre alle 21. Si tratta di  un corto documentario, prodotto dalla CGIL Campania, dedicato a Michele Liguori, tenente dei Vigili Urbani di Acerra e Eroe della Terra dei Fuochi, morto nel 2014 a causa di due tumori, all’età di 59 anni, e riconosciuto vittima del dovere. Veleno ricostruisce la sua storia di coraggio attraverso immagini e testimonianze.

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27 Settembre 2019

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