Il vento dell’Est soffia su Trieste. Dal 19 al 27 gennaio, torna Alpe Adria Cinema, festival di vocazione mittleuropea, che da dodici anni guarda all’Europa orientale.
Un viaggio alla scoperta di film di oggi e del passato, sulle tracce di un’area in grande trasformazione, contro i pregiudizi vecchi e nuovi che vengono dall’Europa occidentale.
L’edizione di quest’anno riproporrà innanzitutto Cuori senza frontiere, pellicola girata cinquant’anni fa da Luigi Zampa nel Carso del dopoguerra, attraversato dalla linea bianca che separava l’Italia dalla Jugoslavia. Questo titolo sarà un po’ il filo rosso che unirà le diverse sezioni del festival.
Al Premio Trieste per il miglior film concorrono nove lungometraggi realizzati durante il 2000 nell’Europa centro-orientale, scelti tra i lavori che meglio rappresentano la molteplicità delle idee e dei modi di fare cinema di quella parte di Continente. Tra i nomi noti, quello di Jerzy Stuhr, in concorso con Il grande animale da un soggetto di Kieslowski, ritrovato dopo la sua morte.
L’ebraismo e il confronto-scontro con la diversità sono i temi dei sei film che partecipano alla sezione: “L’altra Europa. Rimozioni e terre promesse”.
L’indagine del reale e la sperimentazione dei linguaggi è il minimo comun denominatore che lega insieme i 67 titoli della sezione “Immagini”, che raccoglie documentari, cortometraggi, video e lungometraggi. Salta agli occhi la presenza di tre documentari che indagano la figura di Joerg Haider, il Leader della Carinzia: The Haider show, di Frederick Baker, Zero crossing, di Johannes Holzhausen e Die Wahlkampfer, di Helmut Grasser. Nazionalismo e antisemitismo sono temi che tornano anche nel video monologo Das Himmler-Projekt, di Romuald Karmakar, in cui un attore recita il discorso che Himmler fece alle Ss nel 1942.
Tra i documentari fortissima la presenza italiana e di nomi celebri come Mario Martone, Carlo Mazzacurati, Marco Paolini, Guido Chiesa e Gianluigi Toccafondo.
I ventotto cortometraggi in concorso saranno giudicati da una giuria di studenti di storia del Cinema. Non solo. Dal 19 gennaio i video saranno messi on line sulla web-television Lux. All’indirizzo: www.luxa.it, il pubblico potrà vedere e votare il suo corto preferito per e-mail.
La retrospettiva di quest’anno è dedicata alla Romania dagli anni Sessanta agli Ottanta. L’omaggio, invece, ricorderà Wojciech Jerzy Has, il regista polacco scomparso lo scorso ottobre, con la proiezione di due dei suoi film: Il manoscritto ritrovato a Saragozza e Come essere amata.
“Zone di cinema”, infine, è la sezione dedicata alle produzioni televisive e cinematografiche realizzate nella regione Friuli Venezia Giulia.
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