Almodóvar: “Non posso più vivere senza questo Leone”

Il regista spagnolo commenta la vittoria del riconoscimento più ambito di Venezia 81 nella conferenza dedicata ai premiati, in cui sono intervenuti anche Maura Delpero e Francesco Gheghi, vincitori per il cinema italiano


VENEZIA – Nonostante sia uno dei registi viventi più influenti, acclamati e premiati, Pedro Almodóvar non aveva mai vinto il premio principale di uno dei festival più prestigiosi. Fino a questa sera, quando il suo The Room Next Door (La porta accanto) si è aggiudicato il Leone d’Oro della 81ma Mostra del Cinema di Venezia. “Sono stati 44 anni molto fertili nella mia vita da un punto di vista artistico e personale, ma anche come cittadino spagnolo”, ha dichiarato il regista nella conferenza di chiusura di Venezia 81. “Abbiamo visto come siamo passati da una atroce dittatura all’ampiezza di tutte le libertà, diventate accessibili per tutti gli spagnoli. La mia carriera ha accompagnato l’apertura della democrazia in Spagna”.

“Credevo di non avere particolarmente bisogno di questo premio, – continua Almodóvar – ne avrei avuto bisogno nei primi anni ’80, quando mi avrebbe salvato la vita. Non credevo che avrei vinto, ma adesso sono emozionatissimo. Fino a ieri avrei vissuto tranquillamente senza questo Leone, ma ora che l’ho vinto ne sono diventato dipendente, non posso vivere senza. Vincere questa grande bestia dorata mi ha davvero fatto piacere. Non ho parole per ringraziarvi”.

Il cineasta iberico ha sottolineato alcune tematiche che vengono affrontate nel suo film, incentrato sul tema dell’eutanasia: “Il personaggio di Julianne Moore dice che quando l’ultra-destra e il liberalismo si sviluppano assieme è la cosa peggiore. Questo lo stiamo vedendo accadere ed è molto pericoloso. Fa male vedere una donna agonizzare in un mondo che agonizza. Lei ha imparato a vivere ogni momento, anche quelli più oscuri. In un mondo apocalittico, dobbiamo provare a vivere la nostra vita con tranquillità”.

A parlare della situazione politica attuale è stato anche Vincent Lindon, vincitore della Coppa Volpi per il suo ruolo in Jouer Avec Le Feu (The Quiet Son): “Per me è importante che in un film ci siano due storie: una principale e una secondaria. Sennò mi annoio dopo 15 minuti. Questo film parla di un padre che ama i suoi figli, anche se prendono una strada sbagliata, ma parla anche di una tematica che è sempre più importante, in Italia, in Francia, in Spagna. La più grande motivazione per fare un film per me è provare a far cambiare idea anche a una sola persona. Se ci sarò riuscito credo che il mio passaggio in questo mondo non sarà stato inutile”.

Emozionatissima e un po’ incredula, la nostra Maura Delpero, che con la sua opera seconda, Vermiglio, ha realizzato un film che ha convinto tutti: “Quando sul set c’è freddo perché stai girando in alta quota e niente sta andando come deve, speri solo che il film avrà un terreno comune con il pubblico. E quando accade è bellissimo. Per me è una gioia avere condiviso questo palmares con persone con stimo e i cui film ho sempre amato. Gli Oscar? Ancora è presto per commentare, ma il film uscirà il 19 settembre quindi per le regole siamo in corsa”.

Il pensiero di Brady Corbet, vincitore del premio alla miglior regia per The Brutalist, va ai suoi compagni di avventura: “Non fai in film da solo. Ci sono 200 persone coinvolte nel processo. Sono commosso e toccato perché il lavoro di queste persone sarà visto da più persone e il nostro team potrà continuare a fare film. Non voglio altro che continuare a vivere al meglio delle mie capacità. Non mi interessano i soldi, ma solo continuare a fare quello che sto facendo”.

Un altro riconoscimento italiano è arrivato nella sezione Orizzonti, dove Francesco Gheghi ha vinto il premio per la miglior interpretazione maschile nel film Familia di Francesco Costabile. “Ho dedicato il premio agli attori famelici che si impegnano tutti i giorni per raggiungere il loro sogno – ha dichiarato il giovane attore. Spesso ci viene detto: calma, calma. Ma c’è bisogno anche di quella fame per cogliere la giusta occasione, quando capita”.

Infine, il monito del regista rumeno Bogdan Mureșanu, vincitore del Miglior film di Orizzonti con Anul Nou Care N-A Fost (The New Year That Never Came): “Ricordo che due anni fa la Russia ha invaso l’Ucraina: pensai a come fosse potuto succedere. Il mio film parla del pericolo che il mondo possa tornare su questo percorso. Pensiamo che solo 35 anni fa l’Europa era divisa da un muro, una condizione inconcepibile. Penso che il film abbia un legame con quello che sta accadendo al giorno d’oggi, vicino a noi”.

autore
07 Settembre 2024

Venezia81

Venezia81

I voti della critica da Venezia 81

Scopri giorno per giorno i voti assegnati dalla stampa italiana ed estera ai film in Concorso a Venezia81. Un articolo in aggiornamento per seguire da vicino la kermesse e conoscere in anteprima le opinioni sui titoli più attesi

play
Venezia81

Dal red carpet di ‘Babygirl’

Al Lido di Venezia c’è la divina Nicole Kidman protagonista di un film su potere, genere, età, gerarchia e istinto animale

The Eggregore's Theory
Venezia81

SIC@SIC tra distopia e intelligenza artificiale

Fosche visioni del futuro nella selezione di cortometraggi presentata a Venezia e nata dalla collaborazione tra il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) e Cinecittà

Venezia81

‘Familia’, il trailer dell’opera seconda di Francesco Costabile

Il film con Francesco Gheghi, Barbara Ronchi, Francesco Di Leva, Marco Cicalese sarà presentato in Concorso nella sezione Orizzonti a Venezia 81


Ultimi aggiornamenti