Alfano: “Fuocoammare, un risarcimento per Lampedusa”

Il ministro dell'Interno, insieme alla presidente della Camera Laura Boldrini, ha partecipato alla proiezione evento del film di Gianfranco Rosi all'Auditorium Parco della Musica


“Grazie per quello che ha fatto per Lampedusa. Il suo film non è stato solo un riconoscimento dell’amore per gli altri degli isolani, ma anche uno splendido risarcimento”. Con queste parole il ministro dell’Interno Angelino Alfano si è rivolto a Gianfranco Rosi. Occasione la proiezione speciale di Fuocoammare all’Auditorium Parco della Musica. Proiezione istituzionale organizzata dalla Rai e da Istituto Luce Cinecittà, in collaborazione con la Fondazione Cinema per Roma. Tanti invitati, tantissimi gli uomini e le donne in divisa (ma il ministro della Difesa Roberta Pinotti è stata trattenuta dall’emergenza libica), molte personalità del cinema, tra cui Marco Bellocchio e Paolo Taviani. Ma soprattutto i rappresentanti delle istituzioni che hanno avuto così l’occasione di ascoltare in diretta l’appello forte che il film lancia alla politica attraverso le parole del medico di Lampedusa Pietro Bartolo: “Nessun uomo che sia un uomo può restare indifferente”. La presidente della Camera Laura Boldrini ha incontrato Rosi, il piccolo Samuele, il dottor Bartolo dietro le quinte. E c’erano anche il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini (nella foto con il regista e con il piccolo Samuele) e naturalmente il sindaco dell’isola Giusi Nicolini

“I ministeri dell’Interno, dell’Istruzione, della Difesa e delle Infrastrutture – ha ricordato Roberto Cicutto, ad e presidente di Luce Cinecittà – sono stati fondamentali nella realizzazione del film, a loro va il nostro ringraziamento, come all’isola di Lampedusa, che ha accolto la troupe come accoglie tutti coloro che si avvicinano alle sue sponde”. Accanto a lui gli altri coproduttori, Paolo Del Brocco di Rai Cinema e Donatella Palermo.

Un emozionato Gianfranco Rosi ha citato subito il comandante Massimo Tozzi. “Ho passato quaranta giorni sulla nave Cigala
Fulgosi in acque internazionali. Senza la sua fiducia e il suo sostegno non avrei potuto girare le immagini che abbiamo nel film”, ha detto. Il pensiero va soprattutto alla sequenza girata nella stiva di un barcone – i cadaveri dei migranti soffocati in quello spazio angusto – un’immagine che colpisce duro perché ci mostra la morte nella sua brutalità, un’immagine che qualcuno ha contestato, ma che Rosi ha spiegato più volte: “Bisognava farlo vedere ed è stato proprio il comandante a spingermi a scendere nella stiva, a mostrare come si muore in poche miglia di mare”. E Rosi anche ieri sera, sul palco dell’Auditorium, ha ribadito: “E’ inaccettabile che ci siano ancora persone che muoiono in mare. La politica deve imporsi in modo forte, anche se non è facile e scontato, creando corridoi umanitari”. 

Alfano, parlando con i giornalisti a margine, ha ancora affermato: “Fuocoammare ha riacceso le luci sull’isola, e questa volta sono luci belle, perché è una grande sofferenza vedere passare tante volte immagini di repertorio delle televisioni che mostrano, proprio mentre l’isola è sgombra, un’isola invasa dai migranti, con grande danno per il turismo”. E parlando con Rosi ha raccontato di aver passato tante estati, fin da bambino, proprio a Lampedusa.

Sono intervenuti anche i vertici Rai. “E’ molto importante essere qui stasera perché la Rai svolge bene il proprio ruolo di servizio pubblico quando supporta un talento italiano, e mai come in questo caso, il talento di Gianfranco Rosi è riuscito a raccontare in maniera sensibile e senza retorica una storia che sta facendo riflettere l’Europa e farà riflettere il mondo”, ha detto il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto ricordando come il film sia già stato venduto in 50 territori. “In questi anni, per salvare i migranti in mare, con l’operazione Mare Nostrum noi abbiamo fatto qualcosa di eroico e lo abbiamo fatto in silenzio. E dobbiamo rivendicare questa grandissima operazione umanitaria di cui la storia parlerà. Noi dobbiamo essere consapevoli che quello che ha fatto l’Italia non l’ha fatto nessuno”. “Quello che deve fare il servizio pubblico è raccontare il fenomeno come quello della migrazione con uno sguardo che esce dagli stereotipi, come fa Gianfranco Rosi. Un fenomeno che invece spesso raccontiamo nei termini dell’emergenza e della paura”, ha aggiunto il presidente della Rai, Monica Maggioni

Laura Boldrini si è invece soffermata sulla notizia dell’uccisione di Fausto Piano e Salvatore Failla, i due dipendenti dell’impresa Bonatti, rapiti nel luglio 2015, e uccisi ieri in Libia in uno scontro a fuoco. “Adesso mi sembra che la cosa più importante sia far arrivare il cordoglio alle famiglie che hanno appreso questa terrificante notizia – ha detto la presidente della Camera a margine dell’evento all’Auditorium – Devono sapere che le istituzioni ci sono e che faranno di tutto per andare a fondo anche sulle responsabilità”. “La situazione in Libia certamente ci preoccupa molto – ha aggiunto  – ci auguriamo che il paese riesca ad arrivare a un governo di unità nazionale che per noi è un presupposto per operare in maniera significativa. E’ la condizione base per poter essere attivi e fare la nostra parte in termini di pacificazione e democratizzazione della Libia”.

Significativi commenti politici anche a distanza. Prendendo spunto dalla proiezione al Quirinale di Fuocoammare, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha evidenziato come il documentario racconti Lampedusa “mettendo in parallelo la vita normale” dell’isola “e la tragedia e il calvario di chi arriva da migrante attraverso il Mediterraneo. Il nostro Paese in questi anni è stato e continua a essere all’avanguardia della solidarietà, lo è anche in questi giorni con i corridoi umanitari, accogliendo i migranti e i profughi che giungono da Paesi tormentati dalla guerra”. 

Infine il ministro della Salute Beatrice Lorenzin a margine dell’inaugurazione degli spazi ristrutturati dell’Istituto per le malattie della migrazione e delle povertà (Inmp), si è complimentata con Pietro Bartolo. “Il dottor Bartolo – ha detto Lorenzin – rappresenta con il suo Orso d’oro l’Italia nel mondo. E tutti i medici del servizio sanitario, i volontari della Croce Rossa, i volontari delle organizzazioni che in questi anni hanno lavorato in un modo fantastico, incredibile, per salvare vite umane”. 

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04 Marzo 2016

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