Alessandro Usai: il 2005 di Cinecittà


Un incontro italo-francese, a Cinecittà, alla vigilia del A. Usaiprossimo Festival di Cannes. La notizia ce la dà Alessandro Usai, direttore generale di Cinecittà Holding, di ritorno da Parigi, dove ha preso parte agli incontri organizzati da Unifrance per favorire le esportazioni. “Insieme alla Direzione Generale Cinema del ministero, a Unifrance e al CNC – spiega Usai – abbiamo messo a fuoco la possibilità di organizzare una tre giorni di scambio tra produttori e distributori, italiani e francesi, aperta anche ai giornalisti e co-finanziata da Unifrance e dalla DG Cinema”. In un momento in cui anche il cinema francese, fino a ieri forte e ben sostenuto dalle politiche pubbliche, sta vivendo una fase non facile, c’è volontà di iniziative congiunte: “In particolare occorre fare pressione sull’Unione Europea a favore dell’eccezione culturale, oggi messa a repentaglio dalle nuove direttive che rischiano di far saltare la nozione di diversità del prodotto culturale”. Ma è intenzione dei governi dei due paesi anche “rivitalizzare le coproduzioni, un tempo molto diffuse, anche attraverso i benefici di legge già previsti ma scarsamente applicati”. L’industria italiana all’estero – riflette il manager di Cinecittà Holding – è troppo debole, con quote di mercato basse o bassissime nei vari paesi europei. Va ricostruita una cultura della coproduzione. “In questo la nuova legge fa una mossa spregiudicata, finanziando il 50% dell’intero costo del film anche se coperto in larga misura da produttori stranieri”.

In un 2005 che si apre con le polemiche sulla scarsità di fondi per il cinema italiano e i tagli al Fus, Usai richiama l’attenzione sui nuovi strumenti di reperimento delle risorse, tra i quali figurano la restituzione allo Stato del fondo di garanzia, stimolata dall’introduzione del reference system, e il CineFund, che sta muovendo i primi passi con 15 mnl € versati dallo Stato e la costituzione della società di gestione.

Provincia meccanica“A Berlino – prosegue il DG – andiamo con un’opera prima in concorso, Provincia meccanica di Mordini, e questo mi fa particolarmente piacere, perché abbiamo bisogno veramente di nuovi talenti. Si dice sempre che si fanno pochi film, ma alla fine i nomi che circolano sono sempre gli stessi, Muccino, Ozpetek… ecco perché gli esordienti sono così importanti”.

Anche la promozione cerca sempre più di andare nella direzione del supporto agli operatori. “La promozione culturale è spesso una conseguenza naturale dell’impresa”, dice Usai.
In questa linea anche i progetti di Cinecittà Holding per l’anno appena iniziato: “Italiana” e “Primi Passi”. “Italiana è un progetto di promozione che tenterà di fare sistema mettendo insieme cinema, turismo, enogastronomia, enti locali”. L’idea è quella di un viaggio nelle Regioni d’Italia attraverso film classici e recenti. “Accanto alla tradizionale rassegna, ci sarà anche un cofanetto di dvd e guide turistiche, mentre il coinvolgimento di Regioni, Film Commission e delle aziende del made in Italy sarà un fatto naturale”.

Quanto a Primi passi nasce dall’attività appena avviata di Cinecittà Diritti, che gestisce i diritti di circa 500 opere finanziate dallo Stato. “Sarà possibile far vedere i film d’esordio di autori poi diventati famosi, come i fratelli Taviani o Salvatores, e i proventi dei dvd andranno anch’essi ad alimentare il fondo di garanzia”.

autore
27 Gennaio 2005

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