Uno spettacolare action movie internazionale girato a Miami in uscita, una fiction a lunga serialità in lavorazione, il ritorno in palcoscenico come regista e protagonista di un testo di Thomas Bernhard, le attività della Fondazione dedicata al padre Vittorio, scomparso 5 anni fa. A 40 anni da poco compiuti Alessandro Gassman si conferma iperattivo uomo di spettacolo a tutto campo pronto a cimentarsi in nuove imprese con curiosità ed entusiasmo sempre inediti.
Lo incontriamo a Roma alla vigilia dell’uscita francese di The transporter 2, l’adrenalinico film d’azione (sceneggiato e prodotto da Luc Besson come il fortunato prototipo) in cui interpreta un cattivissimo co-protagonista accanto all’interprete principale Jason Statham, un ex militare dei reparti speciali ora pensionato a Miami che si ritrova di nuovo ingaggiato per trasportare pacchi dal contenuto misterioso per clienti altrettanto misteriosi senza fare troppe domande.
“Il mio personaggio è quello di uno spietato malavitoso d’origine italiana legato ai colombiani del Cartello di Medellin ed impegnato in un pericoloso intrigo internazionale di sostanze tossiche che il protagonista dovrà sventare dopo il rapimento di due bambini che era stato incaricato di sorvegliare” spiega Alessandro. Il film, diretto a quattro mani dagli abilissimi ed ipercinetici Louis Le Terrier (Danny the dog) e Corey Yeun (già responsabile delle scene d’azione di La tigre e il dragone e Matrix), è stato realizzato con un budget di ben 35 milioni di dollari ed è interpretato tra gli altri anche da Matthew Modine ed Amber Valletta.
In attesa che esca anche in Italia in autunno, dopo la trionfale messa in onda francese, Dalida, la miniserie di Joyce Bunuel con Sabrina Ferilli nel ruolo della celebre cantante dove interpreta il ruolo del cantautore Luigi Tenco, Gassman junior sta girando da un paio di mesi a Roma Codice Rosso, serie tv in cui, dopo le tante occasioni per celebrare le varie divise di casa nostra, verranno raccontati gli interventi e la vita quotidiana di una squadra antincendio dei Vigili del Fuoco. Alessandro è protagonista – accanto a Pietro Taricone, Ilaria Spada, Claudio Gioé, Antonello Fassari e Michele Venitucci – della fiction scritta da Alessandro Sermoneta, diretta da Monica Vullo e Riccardo Mosca (già reduci dai successi di Distretto di polizia) e prodotta da Cattleya per la prima serata tv invernale di Canale 5 in sei serate di 12 episodi da 50 minuti.
“Il mio personaggio – dice – è Pietro Vega, capo di una squadra di pompieri e unico superstite di un terribile incendio divampato in un reparto di bambini disabili in cui ha perso tutti i colleghi. Col tempo supera il trauma e pur essendo devastato dai sensi di colpa decide di continuare la sua missione con altre 4 persone. Racconteremo gli interventi d’emergenza della squadra con azioni spettacolari e anche la psicologia dei personaggi. I Vigili del Fuoco sono molto amati ed ammirati, rischiano la vita ogni giorno per 1400 euro al mese e rappresentano l’unico Corpo dello Stato che non ha potere coercitivo sui cittadini. Pochi sanno che gli italiani sono all’avanguardia nel mondo per equipaggiamento e preparazione e che vengono richiesti ovunque, ultimamente anche nel Sud-Est asiatico per lo tsunami”.
Alessandro annuncia che la Fondazione Vittorio Gassman da lui animata insieme ai familiari, ha intenzione di organizzare ogni anno in un teatro romano una settimana di eventi dedicata a suo padre e incentrata volta per volta alle sue diverse passioni. Da febbraio 2006 l’attore si cimenterà sul palcoscenico con La forza dell’abitudine di Thomas Bernhard. “Sarò regista è protagonista nel ruolo di un ottantenne” afferma.
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