ALESSANDRO COLIZZI


Toccata e fuga al Lido per Alessandro Colizzi. Ha presentato Anna Weiss nella sezione Nuovi Territori per poi ripartire per Roma dove è impegnato nella preparazione di un lungometraggio, il secondo dopo L’ospite. Titolo provvisorio Parlami, primo ciak il 14 ottobre.
Il suo video di 45 minuti è la traduzione cinematografica della pièce teatrale scritta da Mike Cullen e diretta da Pierpaolo Sepe. Racconta di Anna (Maria Paiato), ipnoterapista che ha in cura Lynn (Elodie Treccani), 20 anni e un passato di abusi sessuali da parte del padre David (Paolo Zuccari). Si oppone invano all’incontro tra i due che, in un dialogo serrato e inaspettati colpi di scena, fa riaffiorare in lei il ricordo della violenza subita.

Che cosa ti ha colpito del testo di Cullen?
Soprattutto la sua ambiguità. Fino alla fine non sono chiari i rapporti tra i personaggi né se il padre di Lynn è davvero colpevole. Tutto è lasciato alla libera interpretazione del pubblico. Lo spettacolo mi ha coinvolto così profondamente che ho pensato di rendere le stesse emozioni con un altro mezzo. L’ho proposto al regista che ha accettato entusiasta. Il Teatro di Caprarola ci ha messo a disposizione il palcoscenico dove, per 5 giorni, ho filmato gli attori con una camera a mano.

Nel tradurre la pièce con il linguaggio del cinema hai fatto un lavoro di riscrittura?
La prima versione del filmato durava 80 minuti come lo spettacolo. Poi l’ho ridotto parecchio ma cercando di rimanere il più possibile fedele al testo. Anna Weiss non è semplicemente il filmato di una rappresentazione teatrale. E’ costruito con diversi angoli di ripresa e, soprattutto, un montaggio serrato che lo rendono un vero e proprio film.

Qualche anticipazione sul tuo prossimo lavoro?
E’ la storia di Michele, un uomo che un giorno torna a casa e scopre che sua moglie vuole suicidarsi. Capisce di non conoscere davvero la donna che gli sta accanto e fa finta di non vedere cose che in fondo sa. Sarà un dramma psicologico ricco di venature da giallo alla Hitchcock. Nel cast ci sono Agnese Nano, nel ruolo della moglie, e Christopher Buchholz che vedremo in Eros, il nuovo film di Antonioni. Ho scritto la sceneggiatura con Silvia Cossu ed è prodotto dalla Film Daedalus, la nostra società, con un finanziamento statale.

Perché hai scelto Agnese Nano come protagonista?
Agnese è una grande interprete che negli ultimi anni il cinema ha un po’ ostracizzato, forse perché ha fatto tanta tv. E’ perfetta nel ruolo di Martina, moglie dalla personalità complessa. Si innamora di un’altra donna e, incapace di scegliere tra lei e il marito, sceglie il suicidio.

autore
06 Settembre 2002

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