Alessandra Martines


A. Martines“Una parte importante della Storia passa dal salotto di casa Mussolini per arrivare nelle case degli italiani così come non era mai stata raccontata”. E’ così che è stata presentata dalla Rai la fiction Edda che la rete ammiraglia trasmetterà in prime time, lunedì 23 e martedì 24 maggio. Prodotta dalla Lux Vide di Ettore Bernabei & figli, la miniserie è interpretata da Alessandra Martines, nel ruolo di Edda, la figlia di Mussolini, e da Massimo Ghini nei panni di Galeazzo Ciano marito di Edda e ministro degli Esteri nel ventennale governo del suocero. Libri e pellicole hanno più volte narrato la storia del fascismo italiano ma la fiction sceneggiata da Maura Nuccetelli, Anna Samueli e Marco Frisina e diretta da Giorgio Capitani ha un punto di vista differente, quello privilegiato di Edda Ciano Mussolini. Una sorta di esordio per Alessandra Martines che per la prima volta affronta un personaggio realmente esistito.

Come si è preparata Alessandra Martines per questo ruolo del tutto particolare?
Ho lavorato in maniera atipica. Non si poteva giocare con la creatività come per un personaggio di fantasia. Ho visionato documenti dell’Istituto Luce, ho letto libri e incontrato persone che conoscevano Edda Ciano. Nessun membro della famiglia Mussolini, solo gente che l’aveva conosciuta e aveva avuto a che fare con lei.

A. Martines, M. GhiniNella fiction sembra essere venuto fuori un ritratto molto aderente alla realtà.
Ho cercato di capire e carpire l’essenza di questa donna e il suo modo di relazionarsi agli altri. Con Galeazzo che amava molto e con suo padre che adorava. Un padre ingombrante per il quale ha passato tutta la vita a cercare di farsi perdonare di non essere un uomo. Lui l’ha educata fin da bambina a comportarsi come avrebbe fatto un uomo di quell’epoca, duro, senza debolezze o incertezze. La chiamava Sandokan.

Per lei, diretta negli ultimi anni quasi esclusivamente da suo marito Claude Lelouch, com’è stato lavorare con Capitani?
Senza falsa retorica, molto bene. Giorgio Capitani è un raro regista dotato di delicatezza e sensibilità. Non ricordo una scena in cui non fossimo d’accordo su come entrare nella psicologia di Edda, fiera di essere figlia di Mussolini e moglie di Ciano ma allo stesso tempo vittima del fascismo lei stessa. I dialoghi della fiction sono fedeli alla documentazione storica sulla quale ci si è basati per scrivere la sceneggiatura. Non è stato facile lavorare su questo tipo di personaggio. La direzione di Capitani è stata fondamentale.

In questo periodo sta lavorando molto per la tv italiana. Sarà di nuovo su Canale 5 con la fiction “Caterina e le sue figlie” con Virna Lisi. E il cinema? Ha ricevuto proposte interessanti?
Dall’Italia no. Mi appresto a lavorare in America per due produzioni cinematografiche di cui, per doveri contrattuali, non posso parlare. Posso dire però che in una di queste sarò diretta ancora da Claude Lelouch.

autore
21 Maggio 2005

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