Dopo anni passati a ricercare finanziamenti, Alberto Grifi, papà dell’underground italiano, autore di Anna, è pronto per il suo progetto di rigenerazione del materiale audiovisivo degli anni ’60, ’70 e ’80, come salvaguardia delle nostre memorie. Il tutto attraverso un macchinario lavanastri progettato dallo stesso Grifi, versione professionale del prototipo realizzato nel ’92, ultimato grazie all’esperienza ricavata dalla collaborazione con la Fondazione Baruchello.
Un’anteprima a Venezia, con una forte complicità da parte di Muller ed ora al via. Parlaci di questo macchinario.
Anna, Il parco Lambro, Zavattini, gli autoriduttori che contestavano Verdiglione, i primi movimenti di autopsichiatria. Tutto il materiale che appartiene alla memoria storica di quegli anni, con oltre cento ore di girato, oggi non può essere letto perché è diventato colloso. Probabilmente è la stessa colla che veniva usata durante la fabbricazione, per spargere l’ossido di ferro, il biossido di cromo, i metalli lavorati. Questi nastri non passano più nelle testine dei vecchi videoregistratori. Così ho costruito un macchinario per lavarli nastri attraverso l’uso di particolari solventi che ne ripuliscono la superfice, facendola di nuovo scorrere nelle testine.
Però non si tratta solo di rigenerare i video. C’è qualcosa di più.
Una volta che il nastro passa, prendiamo il segnale e lo mettiamo in un computer, procedura che ci permette di trasferirlo su un supporto digitale. In questo momento stiamo restaurando Anna e cercando di preparare altri accorgimenti: maschere di contrasto per aumentare il fuoco laddove non c’è. Bisogna finire quindi i contorni, approfondire i neri, togliere i rumori di fondo che, soprattutto quello medio, prende molto peso nelle immagini.
Chi ti sta aiutando in questo lavoro?
Il macchinario per la rigenerazione dello stato fisico dell’emulsione dei nastri analogici, e la restituzione su supporto digitale, è stato realizzato da Consorzio Media Communications, di cui Interact s.r.l fa parte, ed è ospitato all’interno del Parco Scientifico di Tortona.
Quali saranno i vostri interlocutori?
Avremo la possibilità di lavorare per diverse realtà come la Rai, alcuni archivi come quello di Venezia, associazioni private.
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