Al Biografilm masterclass di Marcello Fonte

A l Festival in programma dal 14 al 21 giugno a Bologna i biopic su Jane Fonda, Orson Welles, Renzo Piano e Whitney Houston. Ospiti attesi: i registi Carlos Saura, Adina Pintilie, Malgorzata Szumowska


Torna a Bologna dal 14 al 21 giugno Biografilm Festival – International Celebration of Lives, il festival che indaga le nuove tendenze del film e del documentario e riserva una particolare attenzione per i racconti di vita. Sono 93 i titoli selezionati e forte è l’attenzione per i film di produzione europea, che costituiscono oltre l’80% del programma. Da Jane Fonda, protagonista di Jane Fonda in Five Acts, il documentario HBO firmato dalla pluripremiata regista e produttrice Susan Lacy, a Orson Welles, raccontato in The Eyes of Orson Welles di Mark Cousin, dallo stilista Alexander McQueen e i suoi demoni, celebrati in Mcqueen di Ian Bonhote, a Romeo Castellucci che riceverà il Celebration of Lives Award e che è protagonista di Theatron. Romeo Castellucci di Giulio Boato. Celebration of Lives anche per Renzo Piano, protagonista di Renzo Piano: The Architect of Light di Carlos Saura. E ancora Whitney Houston con l’anteprima italiana di Whitney di Kevin Macdonald, seconda proiezione mondiale poche settimane dopo Cannes, la pop-star M.I.A., il pianista Chilly Gonzales.

Luce Cinecittà è presente oltre che con una masterclass sull’Archivio Luce e i documentari (15 giugno) tenuta da Roberto Cicutto, presidente Istituto Luce Cinecittà, e Roland Sejko, direttore Redazione Archivio storico Luce, con tre titoli coprodotti e distribuiti: Nel nome di Antea di Massimo Martella (21 giugno) che accompagnerà una masterclass del regista, Gli ultimi butteri (in concorso nella sezione Biografilm Italia, 18 giugno) film documentario di Walter Bencini, Il toro del Pallonetto (nella sezione Storie italiane, 16 giugno) di Luigi Barletta.

I film che compongono la selezione ufficiale di questa edizione di Biografilm si caratterizzano per la varietà stilistica e il coraggio di giocare a cavallo dei generi e degli strumenti espressivi. We The Animals, il film scelto per il manifesto di questa edizione del festival, è molto rappresentativo di questa tendenza: si tratta di un film di finzione diretto da un documentarista, Jeremiah Zagar, che unisce uno stile di ripresa molto realistico, e un utilizzo sorprendente del tratto disegnato e dell’animazione, Il tratto disegnato è strumento espressivo anche in Summer, del regista russo Kirill Serebrennikov. Presentato poche settimane fa in concorso a Cannes, il film è ambientato nella Leningrado degli anni Ottanta e ripercorre la storia di due band che hanno fatto la storia del rock russo, gli Zoopark e i Kino. Il disegno e l’animazione non mancano anche tra i film del Concorso Internazionale, con Another Day of Life, emozionante reportage animato dalla guerra civile angolana tratto dall’omonimo libro del reporter Ryszard Kapuściński, con The Night di Steffan Strandberg, un’intima storia autobiografica in cui vecchi filmati in super8 si uniscono a sequenze animate e con The Eyes of Orson Welles, il film di Mark Cousins recentemente celebrato a Cannes in cui i disegni e i dipinti originali di Orson Welles si animano per esplorare il genio del regista di Quarto potere. Da Orson Welles si passa a Peter Greenaway con The Greenaway Alphabet – presentato nella sezione Biografilm Art & Music – in cui la personalità del regista di I misteri del giardino di Compton House e Il ventre dell’architetto è descritta tramite un coinvolgente dialogo con sua figlia, con un montaggio che non esita ad aggiungere elementi di disegno e animazione.

Il 14 giugno a partire dalle 21.45 proiezione speciale gratuita e aperta a tutta la città di My Generation, in cui l’attore premio Oscar Sir Michael Caine racconta la musica, i ritmi e i colori della mitica Swinging London. Il regista del film David Batty sarà ospite del festival in qualità di giurato del concorso internazionale. Tra gli ospiti che arriveranno a Bologna in occasione del festival, si segnalano sin dai primissimi giorni Carlos Saura, celebre regista che riceverà il Celebration of Lives Award in occasione dell’anteprima mondiale di Renzo Piano: The Architect of Light, e la madrina di questa quattordicesima edizione del festival Camélia Jordana, talentuosa nuova leva del cinema francese, premiata recentemente con il César per la nuova promessa femminile grazie alla sua interpretazione in Due sotto il burqa e a Biografilm per presentare il film Le brio dove recita al fianco di Daniel Auteil.

Tra gli altri ospiti del festival: Adina Pintilie, Orso d’Oro a Berlino con Touch Me Not, e Malgorzata Szumowska che con il suo Mug ha vinto invece l’Orso d’Argento, Peter Greenaway come protagonista del film The Greenaway Alphabet diretto da sua moglie Saskia Boddeke, e Ed Lachman, il maestro che ha firmato la fotografia dei film di alcuni dei più grandi cineasti contemporanei, da Werner Herzog a Robert Altman, da da Todd Solondz a Ultich Seidl, da Steven Soderbergh a Todd Haynes, e terrà una masterclass. Oltre a Lachmann, terranno delle masterclass alla Biografilm School – tra gli altri – l’attivista Marta Dillon, tra le fondatrici del movimento Ni Una Menos, l’attore Marcello Fonte reduce dalla vincita della Palma d’Oro a Cannes per la sua interpretazione in Dogman, e l’attrice Tea Falco che a Bologna presenterà in anteprima mondiale il suo primo film da regista Ceci n’est pas un cannolo. Tra i registi internazionali che arriveranno a Bologna in occasione del festival, si segnalano inoltre Jeremiah Zagar, ora al suo sorprendente esordio nel lungometraggio di finzione con We The Animals, tratto dall’omonimo romanzo di Justin Torres e Sou Abadi (Sos a Teheran, Due sotto il burqa) che farà parte della Giuria del Concorso Internazionale.

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