Sono stati assegnati i premi della 36esima edizione del Bergamo Film Festival, che si è tenuta tra il 10 e il 18 marzo. Il film vincitore della Mostra Concorso è Iscelitel (Secret Ingredient) di Gjorce Stavreski (Macedonia, Grecia 2017), una commedia balcanica sulla malattia di un padre e sui rimedi alternativi del figlio, che ha ricevuto il Premio Bergamo Film Meeting – Ubi Banca del valore di 5.000 euro, istituito come sostegno alle produzioni che investono nei giovani autori, nel cinema indipendente e di qualità. A Bába z ledu (Ice Mother) di Bohdan Sláma (Repubblica Ceca, Slovacchia, Francia 2017), una commedia ceca sull’incomunicabilità in famiglia, è andato il Secondo Premio e ad Apostasy di Daniel Kokotajlo, film drammatico sui fuoriusciti dalla congregazione dei Testimoni di Geova (come il regista), è andato il terzo premio.
Per quanto riguarda la sezione Visti da Vicino, Die dritte Option (The Third Option) di Thomas Fürhapter (Gran Bretagna 2017), che racconta l’esperienza di due futuri genitori che scoprono di aspettare un figlio che non rispetta i canoni della società, ha vinto il Premio Miglior Documentario CGIL Bergamo-Sezione Visti da Vicino, del valore di 2.000 euro, assegnato in base alle preferenze espresse dal pubblico, come riconoscimento alle produzioni cinematografiche indipendenti. Mzis Qalaqi (City of the Sun) di Rati Oneli (Georgia, Paesi Bassi, Qatar, USA 2017), girato in una città mineraria semiabbandonata, ha ricevuto il Premio della Giuria CGIL, del valore di 1.000 euro, riservato al film che meglio affronta i temi legati al mondo del lavoro, attribuito dai delegati sindacali di CGIL Bergamo al regista del miglior documentario in concorso.
La 23ª edizione del Festival, dal 7 al 15 dicembre, celebra Glauber Rocha e Francesco Guccini, accende i riflettori sul cinema indipendente e affronta temi di attualità come il gender gap nel settore cinematografico
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