La sfida del futuro in 100 documentari. È con questo claim che si presenta la 63/a edizione del Festival dei Popoli, che si svolgerà a Firenze – nei cinema La Compagnia, Stensen, Spazio Alfieri e Institut Français e in altri luoghi della città – dal 5 al 13 novembre e online in streaming su MyMovies, su cui sarà disponibile un’ampia selezione di titoli della più antica manifestazione italiana dedicata al documentario. Sotto i riflettori al festival toscano ci saranno clima e ambiente – con, per citare un titolo tra tutti, il distopico Everything Will Change di Marten Persiel, che aprirà la kermesse – e la fiamma che arde e si spegne nella carriera di Sinead O’Connor in Nothing Compares di Kathryn Ferguson. Il già annunciato omaggio ai fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne comprenderà una retrospettiva, una masterclass e la prima nazionale dell’ultimo film Tori e Lokita e, dopo la Festa di Roma, arriverà a Firenze la firma inedita del Nobel Annie Ernaux come regista, al fianco del figlio, in The Super 8 Years. In programma anche un focus sulle ferite aperte in Italia, con la storia della battaglia degli operai della GKN di Campi Bisenzio in E tu come stai? di Filippo Maria Gori e Lorenzo Enrico Gori, e quella per la verità a più di vent’anni dai fatti del G8 di Genova in Se fate i bravi di Stefano Collizzolli e Daniele Gaglianone. Allargando lo sguardo, si vedranno immagini dello scoppio della rivolta oltreoceano, in Cile nel 2019, in My Imaginary Country di Patricio Guzmán, la dedica a Werner Herzog: Radical Dreamer di Thomas von Steinaecker, nell’ottantesimo compleanno del grande regista tedesco.
Il Concorso Internazionale presenta 18 titoli in prima italiana e internazionale (lungometraggi, mediometraggi e cortometraggi) per la giuria composta da Jordan Cronk (USA, Los Angeles), Heidi Fleisher (USA, attiva a Parigi) e Paolo Moretti (Italia) che assegnerà i seguenti premi: Premio al Miglior Lungometraggio (euro 8.000); Premio al Miglior Mediometraggio (euro 4.000); Premio al Miglior Cortometraggio (euro 2.500) e la Targa “Gian Paolo Paoli” al Miglior Film Antropologico. Sono sette invece i documentari in gara nel Concorso Italiano, che si apre con la prima nazionale di Ardenza di Daniela De Felice (6/11), un ritratto femminile d’emancipazione nell’Italia degli anni 90, attraverso l’atmosfera inebriante dell’impegno politico e l’onnipotenza della giovinezza. La storia dell’isola-carcere Gorgona, a 19 miglia dalla costa Toscana, ultima colonia penale agricola d’Europa, viene ripresa in Gorgona di Antonio Tibaldi (9/11), mentre ne Il Posto (7/11) di Mattia Colombo e Gianluca Matarrese si racconta di un autobus che viaggia di notte a basso costo portando una moltitudine di infermieri del Sud Italia che, ogni mese, attraversano il Paese per tentare il concorso pubblico nelle grandi città del Nord. Stonebreakers di Valerio Ciriaci (12/11) interroga il rapporto tra storia e lotta politica in un’America, colta nel mezzo della rivolta Black Lives Matter. Sempre negli USA, sulle rive di un lago tossico, nel deserto della California, è ambientato Last Stop Before Chocolate Mountain di Susanna Della Sala (10/11) mentre con An Italian youth di Mathieu Volpe (8/11) e Go Friend, Go di Gabriele Licchelli, Francesco Lorusso e Andrea Settembrini (11/11) si accende l’attenzione su storie di immigrazione, di chi riscopre le origini o di chi cerca di approdare in Europa tramite il confine balcanico. La giuria del concorso italiano è composta dalla produttrice Nadia Trevisan, dal regista Duccio Chiarini e dalla curatrice e ricercatrice Giulia Simi che assegnerà il Premio al Miglior Documentario Italiano (€ 3.000,00).
Il programma della 63a edizione del Festival dei Popoli è disponibile su https://www.festivaldeipopoli.org/, mentre il programma online è consultabile al link https://www.mymovies.it/ondemand/popoli/.
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