C’è molta lingua inglese in Aiutami a fare da solo. L’idea Montessori, il documentario scritto e diretto da Maurizio Sciarra e prodotto da Le Talee e Luce Cinecittà in collaborazione con Rai Documentari che lo manderà in onda domani, venerdì 28 ottobre, alle ore 16 su Rai3. Il perché è presto detto. Un’eccellenza italiana della pedagogia mondiale, ossia il metodo di Maria Montessori nata a Chiaravalle (provincia di Ancona) nel 1870, ha avuto molta più eco e risonanza all’estero che in Italia dove il regime fascista, che non ha fatto anche cose buone, chiuse nel 1934 tutte le scuole che lo praticavano. Anche la meravigliosa Casa dei bambini – sì, non ‘scuola’, non ‘asilo’ – di via dei Marsi nel quartiere di San Lorenzo a Roma aperta nel 1907 quando Maria Montessori, una delle prime donne a laurearsi in medicina, era già molto adulta e consapevole con i suoi 37 anni.
Maurizio Sciarra ci porta anche all’estero, nelle scuole Montessori in Albania, in Kenya fino in Olanda, a Noordwijk, l’ultima casa che la ospitò e dalla cui finestra vedeva il mare, ultima immagine che le rimase negli occhi nel 1952. Facendoci accompagnare, in questo viaggio in cui il bambino viene messo davvero al centro di tutto, dalla pronipote Carolina Montessori, custode dei testi e delle memorie della grande antenata, ma soprattutto dagli insegnanti che spiegano come con i più piccoli occorra condividere l’origine delle cose perché “l’interesse” è alla base dell’apprendimento. Così è, per esempio, il lavoro con i materiali come il legno ma anche la scoperta che delle carote noi mangiamo la radice perché il ciuffo è da tempo scomparso nei supermercati. Può sembrare pure una banalità ma è uno dei pochi modi per far sviluppare l’intelligenza attraverso l’uso dei sensi.
Una scuola in cui all’insegnante a un certo punto è richiesto di «fare un passo indietro, di ritrarsi» perché il bambino deve fare da solo. Ecco dunque il titolo del documentario, montato da Luigi Mearelli con la fotografia di Federico Annichiarico, Guglielmo Bianchi, Luca La Vopa e le musiche di Emanuele Frusi, che riprende la lezione straordinaria dell’ultima testimone diretta del magistero montessoriano, Maria Clotilde Pini che nel 1966 riaprì la sede di via dei Marsi dove la prima bambina che bussò alla porta, incuriosita perché abitava al piano di sopra, di nome faceva proprio Maria. Nella preziosa intervista, Maria Clotilde Pini, che ha speso tutti i suoi 97 anni nella scuola e a cui il film è dedicato, ricorda di aver letto nelle interviste di Larry Page e Sergey Brin, fondatori di Google, e di Jeff Bezos di Amazon, che rivendicano il fatto di essere stati in una scuola Montessori: «Io in Italia non l’ho mai sentito dire e questo un po’ mi addolora».
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