L’artista e filmmaker cinese Ai Weiwei presiederà la giuria del 15° Cinema for Peace Award che sarà assegnato a Berlino il 15 febbraio durante un gala al Konzerthaus. Insieme a Daniel Brühl, Pussy Riot e Kweku Mandela, Ai Weiwei assegnerà il premio al film dell’anno che abbia veicolato i più alti valori umanitari e sociali. Ai Weiwei guiderà una giuria di circa 150 membri, di cui fanno parte direttori di festival, giornalisti e membri dei Golden Globe e dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences oltre a vincitori delle passate edizioni.
Ai Weiwei, censurato in Cina per il suo lavoro di documentarista e artista, nel 2011 è stato arrestato e detenuto segretamente per 81 giorni per le sue critiche al governo cinese e per aver portato l’attenzione su casi di violazione dei diritti umani con la sua azione e con i suoi film. Dopo il carcere è stato agli arresti domiciliari nonostante la forte protesta internazionale. Cinema for Peace l’ha visitato a Pechino nel 2012 mentre era ancora agli arresti domiciliari e ha sostenuto la sua causa con proiezioni, incontri pubblici ed eventi organizzati ad Art Basel e al Martin-Gropius-Bau di Berlino. Nel luglio 2015 le autorità gli hanno restituito il passaporto permettendogli di partire per la Germania dove ha ricevuto l’incarico di guest professor alla Berlin University of the Arts (UdK).
Le date della prossima edizione del festival che chiude con un bilancio positivo con 337.000 biglietti venduti
“Ancora una volta il cinema italiano primeggia a livello internazionale vincendo premi prestigiosissimi”, è il commento del presidente dell’ANEC, Associazione Nazionale Esercenti Cinema, Luigi Cuciniello
''La FICE - dice il presidente - è orgogliosa di sottolineare che le 47 sale che hanno messo in programmazione il film in questi giorni sono sale d'essai. Con l'auspicio che presto il numero di queste sale possa aumentare non possiamo non dire che ancora una volta le sale d'essai danno un contributo fondamentale per far conoscere i migliori e più premiati film del nostro cinema''
"L’Orso d’oro a Berlino per Fuocoammare di Gianfranco Rosi - di legge in un comunicato dell'Anica - è una nuova bella pagina per il cinema italiano ai festival internazionali"