AI, presentato a Roma il Manifesto degli Autori

Le associazioni di categoria aprono il confronto sull’Intelligenza Artificiale


“Siamo autori, creativi, artisti, intellettuali, scrittori, poeti, drammaturghi, registi, illustratori, fumettisti, traduttori, il cui lavoro è essenziale nei processi di produzione culturale, dall’editoria al teatro, dalla radio al cinema e alla televisione”.

Comincia così il Manifesto degli Autori, presentato oggi al Palazzo delle Esposizioni di Roma, al termine dell’evento L’autore di parola e di immagine tra realtà fattuale e intelligenza artificiale (disponibile integralmente su youtube) promosso dalla Federazione Aut-Autori e dalle associazioni di categoria del Cinema e dell’Audiovisivo che rappresentano autori di Teatro, Radio, Televisione, Immagini, Editoria e Musica.

“Per la prima volta un argomento delicato come l’intelligenza artificiale non viene affrontato dai tecnici ma dagli autori, di fronte al rischio di quello che per la nostra categoria potrebbe trasformarsi in uno tsunami” – ha detto Alessandro Occhipinti Trigona, presidente di AUT-AUTORI, aprendo i lavori seguito da Antonella Melito, vicepresidente della Commissione Statuto e Innovazione Tecnologica di Roma Capitale, sostenitrice dell’iniziativa.

Tanti gli interventi, da quello della scrittrice Valeria Patera a quello del professor Paolo Ercolani dell’Università di Urbino, particolarmente appassionato: “L’intelligenza artificiale ci pone davanti a un bivio: perché da un lato è proprio quella cosa a cui studi recenti attribuiscono il crollo del quoziente intellettivo umano, a partire dal 2009 – quando sono comparsi gli smartphone –  tuttora in calo.” – ha affermato Ercolani – “Basti pensare che viviamo in un Paese in cui gli studi ci dicono che circa il 40% della popolazione è affetta da analfabetismo funzionale. Ma dall’altro lato l’AI è anche quella che ha reso possibile la scoperta in tempi brevissimi dei vaccini contro il COVID. Siamo quindi di fronte a una tecnologia che può distruggere l’umano o può salvarlo, migliorandone la vita: di questo bivio dobbiamo prendere atto, per provare a canalizzare le nostre energie affinché l’intelligenza artificiale sia funzionale all’umano e non distruttiva”.

Numerosissime le realtà rappresentate: dopo l’Università di Urbino è stata la volta di Francesco Ranieri Martinotti, che a nome degli autori cinematografici dell’ANAC, ha rimarcato il grande assente, 100Autori, la storica associazione dell’autorialità cinetelevisiva. “Questo discorso non si può fare ponendo barriere, restando ognuno nel proprio orticello” – ha detto Martinotti – “Oggi non siamo qui per dare risposte, ma per avviare un ragionamento, per per porci e porre delle domande”. 

Dopo di lui, nell’ordine, sono intervenuti Toni Biocca a nome dei dialoghisti e adattatori dell’AIDACMaria Letizia Compatangelo per i drammaturghi del CENDICLinda Brunetta con gli autori radiotelevisivi dell’ANARTLia Bruna per i traduttori di StradeLabFlavio Rosati dell’Associazione Autori di ImmaginiUmberto Marino per il Sindacato Scrittori; poi Lucio Majelli per gli scrittori per l’infanzia dell’ICWA, il compositore Luigi Fontana per l’Unione Nazionale Autori.

Quindi è stata la volta di Lorenzo Ceccotti, artista e designer, fondatore di EGAIR (European Guild for Artificial Intelligence Regulation): “Le AI generative ci vengono proposte dalle aziende che le hanno messe sul mercato come ‘nuove tecnologie’ in grado di fornire quasi miracolosamente contenuti di ogni genere, senza necessità di alcun intervento umano: dunque con l’inedita possibilità di bypassare completamente il ruolo dell’autore e non dover pagare per il suo lavoro” – ha detto Ceccotti. “Definire ChatGPT e Midjourney una nuova tecnologia è un errore: si tratta di servizi commerciali basati su una tecnica di programmazione già esistente, supportata però per la prima volta da investimenti economici inediti che hanno consentito lo sfruttamento di quantitativi di dati impensabili e presi dalla rete senza alcun consenso informato dei legittimi proprietari”.

“Il problema non è – come molti sostengono – quanto l’intelligenza artificiale riuscirà a riprodurre l’intelligenza umana o a diventare uguale ad essa, non se lo pongono neanche gli scienziati e i filosofi del ‘transumanesimo’ che ci stanno lavorando” – ha poi continuato il prof Ercolani – “Il vero problema è quanto l’intelligenza artificiale sta prosperando, crescendo e si sta sviluppando in maniera straordinaria a spese dell’intelligenza umana, che parallelamente sta degradando, proprio attraverso un uso straordinariamente forte da parte di adolescenti – ma anche adulti – delle nuove tecnologie. Noi siamo qui a difendere la creatività, ma chiediamoci: il pubblico che stiamo crescendo si aspetta di vedere degli attori bravissimi per le loro capacità mimiche o delle storie straordinariamente coinvolgenti per come sono state scritte da una mano umana, da un’anima umana? O stiamo crescendo dei piccoli robot che si aspettano di vedere degli avatar al posto di un attore, o una storia scritta in maniera schematica perché per loro è più facilmente seguibile, mentre non lo è più la Recherche di Proust, che i ragazzi non vogliono più nemmeno sapere cos’è?  Questo è il punto: trovare il modo di uscire da una società in cui – ad esempio – i parcheggi degli ospedali sono a pagamento e i paercheggi degli ospedali sono gratuiti”.

Gli interventi sono continuati poi con Matteo Fedeli Direttore Generale della SIAEKapia Marcantonio di Agcom, Miguel Gotor, Assessore alla Cultura Roma Capitale e l’Onorevole Brando Benifei, co-relatore al Parlamento Europeo del regolamento sull’Intelligenza Artificiale in fase di approvazione, che ha rassicurato i presenti su quella che “presto diventerà legge in tutti i Paesi dell’UE, anche in ambito di AI generativa, trasparenza e Deepfake”. Ha chiuso il panel Raffaele Buranelli, a nome degli attori del RAAI.

Il Manifesto degli Autori, di cui qui riportiamo le tre richieste finali, è poi stato letto per intero da Lia Bruna:

1 – “a monte, la trasparenza nell’utilizzo di materiale protetto da copyright per addestrare programmi di intelligenza artificiale, nonché la contrattualizzazione della cessione dei diritti di sfruttamento economico delle opere usate per addestrare software aventi finalità commerciali”;

2- “a valle, la trasparenza sulla natura dei prodotti per i quali è stato fatto uso di software di intelligenza artificiale: come il pubblico, da utilizzatore, deve poter sapere che sta interagendo con una macchina, allo stesso modo, da consumatore, deve poter sapere che sta fruendo di un contenuto (un testo, un’immagine, un video, un’opera) generato da un software di intelligenza artificiale”;

3- “in generale, leggi che tutelino la libertà contrattuale degli autori, in un mercato caratterizzato da forte squilibrio di potere negoziale e da asimmetrie informative, prevedendo compensi equi, trasparenza delle condizioni, limiti inderogabili alla cessione dei diritti di sfruttamento economico delle opere”.

Il Convegno è stato realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura, Direzione Generale Biblioteche e Diritto d’Autore, Autori Videogrammi. A sostegno dell’iniziativa anche La Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università «La Sapienza» di Roma nella persona della sua Preside, Professoressa Arianna Punzi. Hanno aderito: AUT-Autori Federazione ANAC – Associazione Nazionale Autori Cinematografici CENDIC – Centro Nazionale Drammaturgia Italiana Contemporanea ANART – Associazione Nazionale Autori Radiotelevisivi e Teatrali AIDAC – Associazione Italiana Dialoghisti Adattatori Cinetelevisivi AI – Autori di Immagini ICWA – Italian Children’s Writers Association SNS – Sindacato Nazionale Scrittori STRADE – Traduttori Editoriali UNA – Unione Nazionale Autori

 

 

20 Giugno 2023

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