“Non so se mi sono liberato di James Bond, forse mi segue sempre, comunque felicemente. Se sono qui a Venezia, lo devo anche a questo personaggio, che insieme ad altri fa parte della mia carriera”. Pierce Brosnan, per quattro volte agente 007 (dal 1995 al 2002) è il protagonista insieme alla popolare attrice danese Trine Dyrholm di Love is all you need, commedia romantica di Susanne Bier, presentata Fuori Concorso.
Un genere inusuale per la regista danese abituata alla scrittura drammatica, come nel caso del suo prossimo film, Serena, suo secondo film hollywoodiano, ambientato negli anni ’30 della depressione americana, o di In un mondo migliore, Oscar per il miglior film straniero, Golden Globe e premiato al Festival di Roma. “Io e lo sceneggiatore Anders Thomas Jensen da tempo volevamo sperimentarci con il genere della commedia. Ma siamo partiti da un elemento narrativo serio, drammatico: la presenza del cancro nella vita di Ida, la protagonista. Un argomento carico di angoscia che abbiamo trattato con mano leggera. Diciamo che il film è una storia d’amore con un forte tratto comico”.
Per lo sceneggiatore non è stata un’esperienza così diversa da quelle precedenti, “ci sono gli stessi elementi tipici di un dramma, ma affrontati qui con un piglio comico, soprattutto per i personaggi minori, tocco meno lieve invece per i protagonisti”. Philip e Ida s’incontrano, meglio si scontrano, grazie al prossimo matrimonio dei rispettivi figli, uno spunto narrativo, ricco di stimoli viste le diversità delle due famiglie, in un luogo romantico per eccellenza. Immaginate infatti che cosa possa accadere a due persone, una introversa e l’altra l’esatto opposto, nello scenario incantevole e soleggiato di un’accogliente villa della costa sorrentina, con rigoglioso giardino di limoni?
Love is all you need, coprodotta da Lumière&Co. e in sala dal 20 dicembre con Teodora Film, è uno sguardo dolce e comprensivo, venato di ironia e umorismo, sui lati vulnerabili delle persone. In primo piano non solo le debolezze di Ida e Philip, che portano il peso di eventi drammatici, ma anche quelle di personaggi minori, dal giovane Patrick (Sebastian Jessen) prossimo al matrimonio alla sorella Benedikte (Paprika Steen). “Ida è una donna sorridente, vivace, molto femminile. E’ stata una sfida per me che finora avevo interpretato molte storie cupe e drammatiche” dice Trine Dyrholm.
Per Brosnan il personaggio di Philip era in parte familiare, “anch’io come lui ho perso anni fa mia moglie, conosco il suo dolore e ho ritrovato nella trama numerosi momenti nei quali identificarmi. Come sempre ho cercato però di non interpretare troppo”.
Ancora una volta nel cinema la festa di matrimonio porta con sé elementi deflagranti e si trasforma in una resa dei conti con la propria identità. “Si tratta di riunioni familiari e di amici nelle quali gli strati interiori non espressi improvvisamente si ribellano e vengono a galla – spiega la Bier – Philip e Ida fanno i conti con le loro sofferenze nascoste agli altri”.
Da segnalare la presenza nel cast del giovane Ciro Petrone, già visto in Gomorra e Reality, nel ruolo minore, tuttavia determinante per la trama, di un ragazzo del posto.
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