Nanni Moretti l’ha conosciuto più di vent’anni fa, quando ancora faceva l’autarchico. Anzi per lui ha addirittura recitato. E oggi, Agenore Incrocci, nome illustre del cinema italiano, ai David di Donatello ha votato proprio per La stanza del figlio. Chi meglio di lui poteva offrirci un ritratto di Moretti, all’indomani della sua vittoria a Cannes? (Ma leggi anche il commento di Cosulich e le reazioni dall’Italia)
Già, perché nella sua carriera Age, come tutti lo conoscono, ha fatto anche il professore. Era il 1978 e Nanni Moretti lo chiamò sul set di Ecce Bombo per interpretare un professore universitario. Una piccola parte, o meglio un cameo, come si dice delle generose concessioni con cui i nomi blasonati del cinema ogni tanto omaggiano i giovani di belle speranze.
Perché vent’anni fa Moretti era un regista romano di 25 anni, con un curriculum forte soltanto di un paio di cortometraggi e del suo primo film, Io sono un autarchico.
Age, invece, aveva già scritto un centinaio di sceneggiature, da I soliti ignoti, a Divorzio all’italiana, passando per Il buono il brutto e il cattivo a C’eravamo tanto amati. Insomma, in trent’anni di carriera aveva già firmato un lungo capitolo di storia del cinema italiano.
Come è nata l’idea di recitare in ‘’Ecce Bombo’’?
Fui molto sorpreso quando Nanni mi chiamò e mi chiese di fare una parte per lui. A quel tempo era un giovane esordiente, che aveva già lasciato intravedere dei segnali di qualità. Nell’ambiente si era sparsa la voce che avesse del talento, ma niente di più.
Cosa ricorda di quell’esperienza?
Mah, è passato davvero molto tempo, però mi sembra che nei panni di attore me la fossi cavata benino.
Come è cambiato Moretti dai tempi dell’autarchia a oggi, vincitore della Palma d’oro con ‘’La stanza del figlio’’?
E’ difficile dare un giudizio preciso. Ma è indiscutibile che questo premio è una vittoria del suo impegno, della sua coerenza e della sua ostinazione. Dai suoi primi film a oggi Nanni ha vissuto profondi momenti di incertezza, in cui le sue opere faticavano ad imporsi, tanto all’estero come in Italia. Eppure lui ha resistito, anzi, il fatto che si sia impegnato anche come produttore fondando la Sacher è l’ennesima prova della sua voglia di fare.
Come giudica ‘’La stanza del figlio”?
Ne penso tutto il bene possibile. Anzi, ai David di Donatello l’ho anche votato. Sono con Nanni al cento per cento e sono orgoglioso del suo successo.
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