“Palermo è una città africana, qui i migranti sono benvenuti”, dice Osas Egbon all’inizio del cortometraggio Osas e le donne di Benin City, diretto da Gabriele Gravagna.
Ed è a Palermo che Osas vive da quindici anni e ha creato l’associazione “Donne di Benin City”, la prima organizzazione italiana contro lo sfruttamento della prostituzione formata interamente da donne nigeriane ex vittime di tratta. Benin City, infatti, è la città da dove arrivano le giovani nigeriane che fuggono dalla povertà, ingannate da chi promette loro un futuro diverso. Osas, 42 anni, è un punto di riferimento per tutte loro, ed è la protagonista del breve ma importantissimo film di Gabriele Gravagna proiettato fuori concorso alla Casa del Cinema di Roma nell’ambito dell’Afrodite Shorts, il festival di cortometraggi di Women in Film Italy giunto alla sua ottava edizione. Il cortometraggio ha avuto una menzione speciale al Festival del cinema di Torino e il premio di Rai Cinema Channel.
“Noi desideriamo essere come gli europei. Pensiamo di raggiungere un paradiso dove non ci saranno sofferenze”, spiega Osas a una telecamera stretta sul suo sguardo che ci parla anche nel più assoluto silenzio. Ma di contro, molti pensano che le donne nigeriane siano tutte prostitute, e quando una di loro muore, si arriva perfino a buttarla nella spazzatura, com’è accaduto a Loveth, Favour e Bose, tre ragazze ventenni che vennero uccise a Palermo a distanza di poco tempo l’una dall’altra, tra il 2012 e il 2014.
Nel cortometraggio di Gravagna, che scorre coloratissimo e ritmato tra vicoli e mercati palermitani e magnifici primi piani delle ragazze, la voce di Osas parla per tutte le donne nigeriane, e non solo: il suo nome vuol dire “mandata da Dio”, racconta lei stessa nei minuti iniziali, e come le aveva predetto la sua ‘profetessa’, la sua missione era liberare le donne dalla schiavitù della tratta, mercato disumano di violenza e di morte. “Dovete denunciare”, è il suo appello continuo. “Abbiate coraggio, potete prendervi tutto ciò che vi appartiene”.
Osas e le donne di Benin City è diretto da Gabriele Gravagna, che lo ha scritto con Sara Lorenzini e Marta Bellingreri, direttrice della Fotografia Martina Cocco, montaggio Irene Vecchio, produttrice esecutiva Giulia Rosa d’Amico.
È stato realizzato con il sostegno della DgCa del MiC, da Regione Lazio – Fondo regionale per il cinema e l’audiovisivo, prodotto da Map to the Stars in collaborazione con Rosa Film e On the road again Pictures, con il patrocinio di Donne di Benin City, Differenza Donna e Mujeres nel cinema.
L’ottava edizione di Afrodite Shorts, il festival di cortometraggi di Women in Film Italy, si chiude con le premiazioni dei corti in concorso il 12 Dicembre 2023 presso la Casa del Cinema, L.go Marcello Mastroianni Roma.
Afrodite Shorts, festival di cortometraggi che dal 2016 si adopera per la promozione e la crescita professionale delle donne nell’ambito audiovisivo, è al tempo stesso un premio ed un momento di incontro sul cinema al femminile, con particolare riguardo alla produzione, che è il cuore del cortometraggio.
Cristiana Paternò, Catrinel Marlon e Chiara Sfregola saranno le giurate del festival di cortometraggi dedicato alle giovani registe che si terrà il 13 e il 14 dicembre a Roma
Appuntamento il 7 Marzo al Cinema Barberini di Roma. La Premiazione sarà condotta da Andrea Delogu e Steve Della Casa.
Alla Casa del Cinema 5 premi pieni di sorprese. Dieci le storie in concorso, tutte partite da un’unica urgenza comune: la violenza di genere
Il festival di cortometraggi tutto al femminile, che dal 2016 si adopera per la promozione e la crescita professionale delle donne nell’ambito audiovisivo. Fuori concorso Osas e le donne di Benin City. Gloria Satta, Lucrezia Guidone e Liliana Fiorelli formano la giuria.