Un censimento dei festival cinematografici italiani per affrontare l’emergenza COVID-19 (a questo link scarica il questionario). La proposta viene lanciata da Chiara Valenti Omero, presidente AFIC, Associazione Festival Italiani Cinema, al suo terzo mandato, in queste settimane più che mai impegnata a fare da tramite fra la categoria e il MiBACT, dove Nicola Borrelli è appena tornato al ruolo di Direttore Generale Cinema.
“I festival cinematografici costituiscono una fonte di contributo culturale e civile che proprio nel momento della ripartenza sarà importante valorizzare. In questo momento difficile per l’emergenza sanitaria in corso nel nostro Paese crediamo che la prima cosa sia dare garanzie economiche a tutti i lavoratori dei festival cinematografici, la cui organizzazione – non dimentichiamolo – dura tutto un anno”.
“La situazione sarà insostenibile per molti festival, se non tutti – prosegue la triestina Valenti Omero, anche direttore di ShorTS International Film Festival – quindi al ministero chiediamo delle cose molto semplici ma efficaci per affrontare l’emergenza e anche il dopo, quando si tornerà alla normalità con il conseguente affollamento di festival e rassegne”.
Queste le richieste in sintesi (condivise anche con CNA Cinema e Audiovisivo):
la chiusura dei rendiconti 2019 in tempi rapidi con l’erogazione dei fondi previsti alle associazioni che hanno già rendicontato per garantire liquidità;
un tavolo di crisi settimanale tra DG Cinema e Afic;
una quota del 2% del fondo speciale per l’emergenza da destinare ai festival;
la verifica del bando 2020 e la sua pubblicazione entro metà aprile con la conferma dei soggetti che nel 2019 hanno partecipato al bando e ottenuto il finanziamento;
una tempistica elastica con almeno tre mesi di dilazioni che potrebbe consentire di spostare l’edizione 2020 di alcuni festival al primo trimestre 2021;
la possibilità di uno scostamento del 40% rispetto al preventivo per il necessario ridimensionamento dei programmi di molti festival, ad esempio per l’impossibilità di avere ospiti stranieri;
l’inserimento di una forma di tax credit esterno o art bonus per i soggetti organizzatori.
Il questionario si rivolge invece direttamente ai festival non associati all’Afic (i membri dell’associazione sono ad oggi 75) perché “è utile e importante proporre una mappatura nazionale dei festival, più capiamo quanti siamo e meglio potremo cercare di venire incontro alle esigenze di tutti”.
L’AFIC si propone nel ruolo di facilitatore della definizione del nuovo calendario dei festival (al fine di limitare sovrapposizioni e ‘affollamenti’ di date che risulterebbero deleterie per tutti) e individuare e/o suggerire partnership tecnologiche, anche in forma integrata, per garantire l’eventuale svolgimento dei festival in modalità alternative.
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