ADRIANO WAJSKOL


Joy-Scherzi di gioia è diretto alle famiglie”. A pronunciarsi è Adriano Wajskol, esordiente nella regia di lungometraggi. Il film, un viaggio favoloso in mondi creati dall’immaginazione infantile, si preannuncia interessante. “Siamo intervenuti sul girato inserendo 15 minuti di animazione in 3D. Tra i tanti effetti speciali c’è un vortice che ti porta nell’iperspazio e una scossa enorme”. Joy è una ragazzina dotata di grande fantasia. Seduta davanti al televisore, immagina tre viaggi: uno per i suoi due fratelli, gli altri per i genitori e i nonni. I suoi voli pindarici diventano così realtà, almeno sullo schermo. Nel cast Catherine Spaak, Philippe Leroy, Adriano Wajskol e Camilla Apolloni Ghetti. A questo film, finanziato in parte con il fondo di garanzia e prodotto dallo stesso Wajskol per Making Pictures con 2mln. di €, hanno lavorato 600 persone per due anni. Joy – Scherzi di gioia esce in 35 copie oggi grazie a Orango Film Distribuzione.

Che scherzi fa Joy?
La sua testolina visionaria crea viaggi in aereo, barca e treno, carichi di musica, fantasia e immagini. Nel momento in cui la comunicazione tra i vari membri della famiglia si complica, uno zapping, la storia si arresta e piomba da un’altra parte. La comunicazione è alla base di tutto quello che succede nel film, non ci sono situazioni reali. Joy è un viaggio alla ricerca dell’equilibrio tra la musica e il rumore delle situazioni quotidiane.

Come le è venuta in mente questa storia?
Oggi la gente è talmente bombardata dalle immagini sulla realtà che poi le confonde con la realtà vera. La memoria personale dello spettatore televisivo subisce continue ‘intromissioni’ dal mondo dei media. Spero che Joy risvegli lo sguardo più disincantato, senza pregiudizi né filtri, come quello di una bambina che vede tutto quello che vuole in totale libertà. Insomma che ognuno veda nel film una cosa diversa, vicina a ciò che lui vuole essere.

Lei spera per i suoi spettatori un’attività creativa di solito più facilmente raggiungibile con un buon libro.
Il mio è un esperimento. La struttura della sceneggiatura è sui generis: la storia è raccontata e interrotta continuamente come succede quando si ha difficoltà di concentrazione. Ho presentato il film in anteprima il 24 agosto al cinema ‘UCG Romagna’ di Savignano sul Rubicone. I bambini hanno riso così tanto da contagiare anche gli adulti presenti.

Lei ha anche una società di produzione
La ‘Making Pictures’. Con quel marchio, coprodurremo insieme al Cile Montesacro, una pellicola su Manuel Lacunza, un gesuita scrittore di teologia. Sto inoltre lavorando con Andrea Barzacchi Alessandro Ponti e Riccardo Irrera alla sceneggiatura di Siediti e corri, una commedia sui falsi invalidi. Poi una storia di fantascienza.

autore
29 Agosto 2002

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