L’universo femminile davanti a uno degli appuntamenti più importanti della vita: il matrimonio. E così Addio al nubilato, film di Francesco Apolloni di cui si sono chiuse le riprese a Roma nel cimitero acattolico della Piramide, diventa un’occasione di confronto tra quattro amiche che si rincontrano dopo circa venti anni in un grande albergo. Il film – girato interamente durante il Covid e prodotto da Santo Versace e Gianluca Curti, per Minerva Pictures, con Rai Cinema in collaborazione con Amazon Prime Video che lo distribuirà il 14 febbraio – racconta appunto questo incontro in cui emergono ricordi comuni, uomini condivisi, antiche invidie e, soprattutto, vecchie ferite seppellite dal tempo.
“Definirei questo film con una sola frase: è una parabola sul tempo. La vita è troppo breve per non vivere le proprie passioni”, dice il regista all’Ansa. E poi aggiunge sul mondo femminile: “Le donne sono migliori degli uomini, più coraggiose. E lo posso dire io che ho avuto una madre che ha deciso di mettermi al mondo a 17 anni nell’Italia degli anni ’70, quando fare una cosa del genere era mettersi sullo stesso piano di una prostituta”.
Queste le protagoniste del film: Linda (Laura Chiatti) pittrice che vive nella suite dell’albergo di suo padre; Vanessa (Chiara Francini), attrice frustrata con una separazione alle spalle e una figlia problematica; Eleonora (Antonia Liskova), ‘life coach’ che ha come priorità assoluta il sesso; Akiko (June Ichikawa), amante delle discipline orientali e, infine, Cristiana, diciottenne compagna di Linda.
La mancanza di una tradizione italiana per film dedicati agli addii al nubilato o comunque, di sole donne, spiega Apolloni che si è ispirato a una sua pièce teatrale omonima: “È qualcosa che nasce da lontano. Una volta non si pensava mai alle donne come uniche protagoniste. In genere facevano da spalla, ora siamo sicuramente più liberi”.
Per Laura Chiatti: “Linda, il mio personaggio, è un’artista, una fotografa che ha un suo segreto che rivela alle amiche l’unica notte in cui si svolge tutto il film”.
E aggiunge: “Oggi sicuramente la donna è più integra, più forte. Il solo fatto di avere la possibilità di diventare madre ti fa sentire di avere superpoteri, come è capitato a me quando ho partorito e poi mi sono immediatamente presa cura di mia figlia senza provare alcuna stanchezza”.
E Chiara Francini aggiunge: “Non ho figli, ma se avessi una bambina le direi: se vuoi ottenere 18 devi arrivare a 25, insomma per le donne la strada è sempre in salita”.
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