Autore straordinariamente eclettico, è scomparso all’età di 80 anni Giorgio Pressburger. Aveva scritto opere narrative, testi teatrali, radiofonici e televisivi. Aveva lavorato a lungo come regista di spettacoli del più vario genere, anche cinematografici. Aveva pubblicato saggi di contenuto spirituale e filosofico.
Con il libro ‘La neve e la colpa’ (Einaudi), composto di cinque racconti, si era aggiudicato il premio Viareggio nel 1998. Nato a Budapest il 21 aprile 1937 da una famiglia ebrea di ascendenza slovacca, era sfuggito allo sterminio nazista e poi aveva vissuto sotto il regime comunista instaurato in Ungheria dopo il 1945. Quando la rivolta di Budapest del 1956 era stata soffocata dai sovietici, era fuggito non ancora ventenne nel nostro Paese, dove aveva acquisito la nazionalità italiana e il suo talento gli aveva permesso di affermarsi in campo culturale.
Firma di prestigio del «Corriere della Sera», voce genuina di una civiltà mitteleuropea raffinata e cosmopolita, Pressburger aveva ricoperto anche incarichi istituzionali importanti: assessore al Comune di Spoleto e direttore dell’Istituto italiano di cultura a Budapest. Nel 2014 Mauro Caputo aveva dedicato alla vita di Pressburger un film documentario intitolato Messaggio per il secolo. Ha partecipato come voce narrante e protagonista ideale a due film prodotti e distribuiti da Istituto Luce-Cinecittà, diretti da Mauro Caputo, L’orologio di Monaco e Il profumo del tempo delle favole. Gli è stato assegnato quest’anno un Nastro alla carriera ai Nastri d’argento documentari.
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