Si è spento nella notte nella sua casa romana il decano dei critici cinematografici e presidente dei David di Donatello, Gian Luigi Rondi. Era nato a Tirano (Sondrio), in Valtellina, il 10 dicembre 1921, e aveva cominciato la carriera nel 1946 sulle colonne de ‘Il Tempo’. E’ stato direttore e presidente della Mostra di Venezia e poi del Festival di Roma. Era Cavaliere di Gran Croce e Grande Ufficiale della Repubblica Italiana e Legion d’Onore di Francia.
Rondi comincia a muovere i primi passi nella professione nel 1946 scrivendo per ‘Il Tempo’ che l’anno successivo gli affida la critica cinematografica, incarico ricoperto per tutta la vita. Nel 1949, per la prima volta, è membro della giuria della decima Mostra del Cinema di Venezia. Nel 1950 comincia la collaborazione per il Giornale Radio che durerà fino al 1995.
Negli anni ’50 si dedica anche alla stesura di sceneggiature. Collabora con registi come Georg Wilhelm Pabst, Joseph L. Mankiewicz, René Clair, Jean Delannoy e Ladislao Vajda. Contribuisce, soprattutto, alla realizzazione di alcuni documentari di carattere storico e biografico e ne firma anche alcuni come regista. Intanto prosegue l’attività di critico e di saggista, quella di docente universitario insegnando Storia del cinema italiano all’Università per Stranieri di Perugia e all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Storia ed estetica del cinema alla Pontificia Università Gregoriana di Roma.
Negli anni ’60 comincia la sua collaborazione anche per la televisione. Cura, infatti, diversi cicli cinematografici dedicati a grandi registi. Rondi prende parte, inoltre, alle giurie dei più grandi festival di tutto il mondo. Dopo Venezia arrivano infatti Berlino (1961), Cannes (1963), Rio de Janeiro (1965), San Sebastian (1968). Importante l’opera di riforma degli Incontri Internazionali del Cinema di Sorrento, che dal 1966 in poi saranno monografici, dedicati ogni anno ad un autore. Rondi li dirige fino al 1990. Nel 1970 fonda il ‘Festival delle Nazioni di Taormina’ del quale è anche direttore artistico.
Nel 1971 entra a fare parte della Biennale di Venezia come commissario, incarico che lascia dopo due anni in polemica per la mancata riforma dell’ente, e nel primo anno come commissario ne venne chiesto il licenziamento per l’inserimento del film I diavoli di Ken Russell alla Mostra di Venezia. Torna a far parte della mostra lagunare nel 1983 e, nei quattro anni nei quali è direttore, è protagonista anche di discusse scelte, come l’esclusione dalla selezione del film Velluto blu di David Lynch, interpretato da una giovane Isabella Rossellini. In seguito presiede il Festival di Locarno, nel 1988.
Viene poi nominato, dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, membro del Consiglio direttivo della Biennale di Venezia, con durata quadriennale. Rondi viene inoltre nominato, il 3 marzo 2011 dal governo commissario straordinario della Siae, la Società Italiana Autori ed Editori.
Leggi le due interviste a Rondi pubblicate da CinecittàNews nel 2005 e nel 2006.
Gian Luigi Rondi, vita, cinema, passione è il documentario diretto da Giorgio Treves e presentato nel 2014 al Lido per la sezione Venezia Classici. Si tratta di una coproduzione Iterfilm e Istituto Luce Cinecittà, in collaborazione con Rai Cinema. Confessioni, ricordi e rivelazioni ci offrono il ritratto e la vita del critico e storico del cinema, del saggista e organizzatore culturale, ma anche del dialoghista, sceneggiatore, regista di documentari e attore.
“Le mie vite allo specchio” è il volume di quasi 1300 pagine, pubblicato quest’anno da Edizioni Sabinae, frutto dei diari che Rondi ha tenuto dal 1947 al 1997. Nel corso di un cinquantennio, ogni sera Rondi memorizza i fatti della giornata appena trascorsa, gli incontri, le sensazioni, le considerazioni sul lavoro e, naturalmente, sul cinema. Pagine ricche di fatti, retroscena, aneddoti, polemiche
Del 2015 è invece il volume “Tutto il cinema in 100 (e più) lettere” edito dal Centro sperimentale (edizioni Sabinae) e presentato alla Festa di Roma. Sono tutte missive, cartoline e biglietti scritti, spesso a mano, a un unico destinatario, Gian Luigi Rondi. Si parte dal 1947 e troviamo lettere di Eduardo De Filippo, Roberto Benigni, Totò, Bruno Bozzetto e persino di Francesca Bertini.
Piera Detassis, direttrice di 'Ciak' e presidente della Fondazione Cinema per Roma ha scritto in un tweet: "Oggi ho perso un maestro, un padre, un complice. Il mio cuore è triste, troppo triste. Addio a #GianluigiRondi @romacinemafest insieme sempre".
Il presidente della Biennale di Venezia Paolo Baratta: “A nome di tutta la Biennale di Venezia, ricorda con rimpianto Gian Luigi Rondi, che fu direttore del settore Cinema e poi presidente della Biennale stessa, protagonista di tanta parte della storia e delle vicende del cinema italiano, nelle quali operò con grande competenza e grande saggezza”.
Carlo Fontana, presidente dell’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo: “Gian Luigi Rondi ha rappresentato uno straordinario punto di rifermento per tutto il cinema italiano. Fino alla fine ha profuso tutto il suo impegno in quella che considerava una sua creatura, l’Accademia del cinema Italiano – David di Donatello. Con lui se ne va una parte significativa dello spettacolo italiano a cui, tutti noi, dobbiamo esprimere la nostra profonda gratitudine”.
“Con la scomparsa di Gianluigi Rondi se ne va un grande testimone e protagonista del cinema italiano. Un critico eccezionale, il padre dei David, un uomo che ha lavorato tutta la vita, senza mai fermarsi, per sostenere la nostra industria cinematografica con la freschezza e la vitalità che lo contraddistinguevano”. Così il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini che ricorda le tante riunioni avute negli scorsi mesi per rendere permanente il finanziamento al David di Donatello: “Un riconoscimento da lui voluto e di cui era particolarmente orgoglioso”, conclude il ministro.
Il presidente Piera Detassis, il direttore generale Francesca Via, il direttore artistico Antonio Monda, tutto il personale della Fondazione Cinema per Roma e Alice nella città, esprimono “profondo cordoglio” per la scomparsa di Rondi, che aveva presieduto la Fondazione dal 2008 al 2012. “Per me – ha detto Detassis – è stato un maestro da ascoltare, un grande Presidente da osservare nel lavoro minuzioso quotidiano di relazioni e appassionate ricerche di cinema. Infine è stato un complice di vita e lavoro. La sua grandezza sta nella fede assoluta nella necessità della difesa del nostro cinema, era un raffinato critico dalla scrittura mirabile e un politico arguto”. “Non potrò mai dimenticare la sua lealtà, la sua resistenza e difesa dell’autonomia di nomina, conclusasi con le dimissioni, nel periodo delicato in cui fu chiesta la mia sostituzione ‘politica’ alla direzione della Festa. Non solo per questo gli sono grata, ma anche per questo. Addio Gianluigi. E grazie”, ha concluso Detassis.
Il direttore generale della Siae Gaetano Blandini: “Tutta una vita dedicata al cinema e alla cultura. Una icona assoluta, gli devo molto, mi mancherà”. Blandini ricorda di aver conosciuto Rondi 26 anni fa: “Ero un giovane funzionario della Direzione Generale dello Spettacolo.Ho avuto il grande privilegio di lavorare a stretto contatto con lui per molti anni: dal David di Donatello, al Premio De Sica, alla Commissione per le opere prime. Garbato, raffinato, colto, ma dal carattere forte e determinato. Con il presidente Andreotti venne alla Direzione Cinema a vedere, in anteprima, il film Il Divo. Alla fine, riaccese le luci, si girò verso di me e mi incenerì con lo sguardo, ma vedendomi pallido e molto preoccupato, mi fece anche un sorriso rassicurante. Da ultimo, come Commissario Straordinario della Siae, dal 2011 al 2013, ha dato un contributo assolutamente determinante per il risanamento ed il rilancio della società”. ”Sono profondamente dispiaciuta dalla scomparsa di Gian Luigi Rondi”.
Tiziana Rocca, general manager del TaorminaFilmFest: ‘Lo scorso luglio abbiamo presentato insieme il volume sui 60 anni del David di Donatello. E’ stato lui a incoraggiarmi e a darmi fiducia nel perseguire il progetto. Gli sono stata grata e gliene sarò per sempre. Da general manager del Festival di Taormina non posso che ringraziare ancora una volta il lavoro che Rondi ha svolto negli anni per il Festival siciliano portando al Teatro Antico i David di Donatello. Il suo prezioso contributo al Festival ancora oggi è vivo. Con Gian Luigi Rondi scompare un uomo e un personaggio che ha segnato in modo indelebile il nostro cinema”.
“Con Gian Luigi Rondi scompare un uomo di grande raffinatezza culturale, che ha dedicato, con passione e competenza, l’intera esistenza al mondo dello spettacolo. Critico autorevolissimo e animatore instancabile di festival, premi e iniziative di alto prestigio, ha costituito per decenni un punto di riferimento imprescindibile, a livello nazionale e internazionale, per il cinema italiano”, così si legge nel messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
“Con la scomparsa di Rondi se ne va un testimone e al tempo stesso un protagonista del cinema italiano”. E’ quanto dichiara Domenico Dinoia, presidente della Fice – Federazione Italiana del Cinema d’Essai. “Sarà ricordato non solo per essere stato il ‘padre’ del David di Donatello, ma anche per il suo ruolo di organizzatore di cultura e di acuto critico cinematografico. Una vita, la sua, spesa fino all’ultimo istante a sostegno del nostro cinema”.
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