“Tante persone mi hanno chiesto ‘Come mai tutti questi italiani…’ Io ho risposto che è stato un caso. Per me Ridley Scott e Michael Mann sono due migliori registi viventi. Chi se ne frega se ho interpretato due italiani uno dopo l’altro?” così Adam Driver ha commentato la polemica accesa da Pierfrancesco Favino all’ultima Mostra del Cinema di Venezia in relazione ai ruoli di personaggi italiani interpretati da divi hollywoodiani. L’attore che ha vestito i panni recentemente di Maurizio Gucci in House of Gucci e Enzo Ferrari in Ferrari ne ha parlato nel podcast SmartLess, condotto dagli attori Jason Bateman, Sean Hayes e Will Arnett.
Driver ha ammesso di non essere particolarmente “strategico” nelle scelte relative alla sua carriera e di essere rimasto sorpreso dalla reazione dei media. “In fin dei conti ho interpretato solo due italiani, due! Ma la stampa non è un luogo in cui ci si concentra sulle sfumature. Tutto questo non ha niente a che fare con l’Italia, anche se il paese mi piace. Questa scelta ha a che fare con Ridley Scott e Michael Mann e con i progetti. L’Italia non è la prima cosa che mi è venuta in mente quando ho accettato.”
La polemica non sembra dunque avere scalfito le convinzioni dell’attore, che però alla domanda se accetterà in futuro altri ruoli di italiani risponde nettamente: “Probabilmente no!”.
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