Ad Arcipelago Herlitzka e Sassanelli

Il primo è interprete di Genesi, storia sulla memoria. Il secondo dirige Ammore, sua seconda prova da regista


Aprirà i battenti dal 2 al 6 dicembre, all’Ambra alla Garbatella e alla Casa del Cinema di Roma, la 21a edizione di ARCIPELAGO – Festival Internazionale di Cortometraggi e Nuove Immagini. Abbandonate le abituali date estive, la storica rassegna promette di diventare un vero e proprio “ecosistema indipendente” della cultura capitolina, inclusa quella gastronomica.

Quattro le competizioni in programma, dove fanno spicco – nel  Concorso Internazionale The Short Planet – 25 tra i migliori cortometraggi internazionali, non ultimo una curiosa e provocatoria animazione tedesca, Sonntag 3 di Jochen Kuhn, che – in apertura del festival – ipotizza una bizzarra relazione extraconiugale della Cancelliera di ferro. Della compagine internazionale, in rappresentanza del nostro paese, fanno parte anche Allah is Great di Andrea Iannetta, primo italiano mai ammesso al Film and Television Institute di Pune, in India, e l’acuto sguardo pasoliniano di Cargo, del promettente figlio d’arte Carlo Sironi. Direttamente dalla première barese al Bif&st dello scorso marzo, torna a Roma ConCorto, il concorso nazionale cortometraggi che ha tenuto a battesimo molti registi delle ultime generazioni, tra cui Pappi Corsicato, Roberta Torre e Edoardo Winspeare. Stessi corti proposti in anteprima nel capoluogo pugliese, ma diversa (di professionisti del cinema) la giuria che li giudicherà, dopo quella popolare del festival di Felice Laudadio, guidata da Daniele Vicari.

Tra i 19 cortometraggi italiani nuovamente in gara non mancano i nomi di spicco: si parte da Paolo Sassanelli (che con la sua seconda prova da regista, Ammore, a sorpresa si lascia alle spalle i toni da commedia del precedente ‘Uerra in favore di un crudo e toccante dramma sugli abusi domestici) e Roberto Herlitzka (interprete di Genesi, storia sulla memoria, le radici e la terra dalla quale la regista Donatella Altieri fa emergere lo straordinario talento del piccolo Claudio Salvato), passando per Lorenza Indovina nelle paradossali vesti della badante italiana di un anziano rumeno (Dreaming Apecar di Dario Leone) e Ginevra Elkann, produttrice di Il fischietto di Lamberto Sanfelice (una bambina è impegnata nel delicato percorso di elaborazione di un grave lutto, con Thomas Trabacchi), per arrivare al gradito ritorno di Gianluca Sodaro (uno dei migliori talenti “brevi” emersi negli anni ’90) con il mystic gothic God’s Got His Head in the Clouds, prodotto anche con fondi lituani e musicato nientemeno che dal compositore preferito da David Lynch, Angelo Badalamenti.

Unico cortometraggio d’animazione in concorso è il graffiante e surreale apprendistato religioso narrato in Preti di Astutillo Smeriglia (nome d’arte di Antonio Zucconi, astronomo di professione, già premiato ad Arcipelago 2010 con Il pianeta perfetto), mentre senz’altro più nutrita è la compagine dei documentari e dintorni, composta da The Art of Super-8. The Analogic Revolution di Camillo Valle (una “romantica” apologia della più immortale delle pellicole), Silvio. Here I Am di Mattia Coletti e Carlo Migotto (la storia – vera e assai curiosa – di un entusiasta della pratica della sottomissione, di casa sui set porno), Melodico di Valerio Ciriaci (un barbiere salernitano trapiantato nella Little Italy del Bronx, tra scommesse sui cavalli e passione canora), The Highest Cost di Matteo Brunetta (due soccorritori di Ground Zero e la loro battaglia per far valere i propri diritti di malati di tumore per cause di servizio), ESP di Enrico Bartolucci (un sobrio colpo d’occhio sul calcio non professionistico affiora da una trasferta nella provincia italiana di una squadra di dilettanti della banlieu parigina) e – ultimo, ma non meno interessante – il raffinato lavoro di montaggio di vecchi film e immagini d’archivio Sottoripa, realizzato dal fotografo genovese Guglielmo Trupia ad illustrare l’omonimo poema dell’inglese Julian Stannard.

Del concorso nazionale documentari Extra Large vale la pena segnalare Ebrei a Roma di Gianfranco Pannone, autore al quale Arcipelago dedicò nel 2005 un’ampia personale, e – fuori concorso – l’appassionato Con il fiato sospeso di Costanza Quatriglio, che incontrerà il pubblico il 4 dicembre alle 19.30, all’Ambra alla Garbatella. Il quarto concorso – new entry dell’edizione 2013 di Arcipelago – è World Wide Series: sedici serie web internazionali che saranno visibili, dopo il 6 dicembre, anche sul nuovo sito “fiancheggiatore” del festival, filmoids.net, di imminente lancio, che traccerà la strada per la futura evoluzione della manifestazione cinematografica che per prima in Italia, già dalla fine degli anni ’90, ha indagato e riflettuto sulle dinamiche innovative del digitale e di Internet nell’audiovisivo. Alcune delle più note web series italiane, veri e propri “casi” di culto su YouTube (Lost in Google, GeeKerZ, Stuck, inTRIPPMENT, Kubrick – Una storia porno), si confronteranno con una selezione assai eterogenea – per generi, temi e sforzo produttivo – di cui fanno parte, tra le altre, la serie pakistana iDeewane (recitata in urdu, ma ambientata a New York), il musical carcerario canadese/filippino Prison Dancers, la commedia satirica sulla censura libanese Mamnou3! (Proibito!), la comune di indignados spagnoli raccontata in Libres, il Batman pensionato di The Dark Knight Retires, fino ai bizzarri alieni dell’americano The Power Inside, interpretato da Harvey Keitel.

 Tra gli Eventi Speciali in programma, oltre allo storico appuntamento con la sezione Carta Bianca co-organizzata con il DAMS Roma Tre (e dedicata quest’anno al Roma Tre Film Festival), Arcipelago punta i riflettori su due realtà emergenti del nostro panorama audiovisivo: la pioniera piattaforma italiana di produzione, promozione e distribuzione di cinema indipendente Cineama (con il composito “programma errante” Storie e sogni “love cost”) e la giovanissima Scuola d’Arte Cinematografica “Gian Maria Volonté”, voluta e diretta da Daniele Vicari, Valerio Mastandrea e Elio Germano, assieme alla Provincia di Roma, dei cui allievi verranno mostrate alcune esercitazioni realizzate durante il primo biennio appena concluso, in un programma intitolato Le prime cose belle.

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27 Novembre 2013

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