“Ho deciso di vivere a Roma, ma Firenze è una città speciale per me perché tutti i miei artisti preferiti vengono da qui come Leonardo Da Vinci. E’ un luogo magico, di grande potere ed energia a partire da Dante in poi”.
Lo ha detto il regista e attore statunitense Abel Ferrara, a Firenze per un reading nel museo San Marco in cui legge le poesie di Gabriele Tinti ispirate all’affresco Cristo deriso del Beato Angelico realizzato nella cella n.7 del convento.
Sarà poi realizzato un video, online dal 20 aprile sul canale YouTube e sui profili social del museo San Marco. L’iniziativa rientra nel più complesso ‘Rovine’, progetto di Tinti che ha coinvolto alcuni importanti attori e alcuni dei maggiori musei al mondo, dal Metropolitan di New York al British Museum di Londra e al Parco archeologico del Colosseo.
“L’arte e la cultura – ha spiegato – sono l’opposto della violenza e della guerra, sono due forze che si scontrano in noi esseri umani. La guerra in Ucraina è frutto di una parte demoniaca di noi e quello che stiamo facendo oggi qui è l’opposto”. In Ucraina, ha poi aggiunto Ferrara “le persone vengono uccise in modo barbaro questa è la banalità della guerra. Stanno uccidendo soldati, ma anche donne e tanti bambini. A muovere Putin è questo suo enorme ego e la fissazione di ricreare l’Unione sovietica, non c’è altra spiegazione”.
Ma dall’altra parte, ha concluso Ferrara, “l’America è un Paese imperialista e questo è anche frutto delle spoliazioni che a partire da Colombo sono state perpetrate dagli europei”.
Il regista australiano, è noto per il suo debutto nel lungometraggio con il musical 'The Greatest Showman'
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