Abderrahmane Sissako, uno dei maestri del cinema africano, sarà l’ospite internazionale della XII edizione del SalinaDocFest diretto da Giovanna Taviani,che si svolgerà a Salina dal 13 al 15 settembre a partire da una riflessione sul tema della Comunità come valore portante dell’edizione 2018.
Il grande regista, candidato all’Oscar con Timbuktu come miglior film straniero, ha vinto in Francia ben 7 Premi César.
Sissako porterà al festival proprio Timbuktu (2014), uno dei capolavori del cinema africano, dove racconta la vita di una piccola comunità del Mali, un villaggio oppresso dal fondamentalismo religioso. Il suo è un racconto rigoroso e al contempo ironico ma senza mai dimenticare la severità del tema legato all’integralismo islamico. Nel villaggio, in nome della Jihad è proibito tutto: musica, colori, sigarette, le tinte vivaci degli abiti e perfino il calcio. Le contraddizioni e i mille volti dell’islam emergono con forza prepotente e spiazzante in un film che rivela all’occidente la complessità di una realtà tanto vicina a noi, quanto ancora poco conosciuta nei suoi molteplici aspetti. A introdurre e moderare l’incontro con Sissako e l’attrice e scrittrice Kessen Tall i critici Fabio Ferzetti ed Enrico Magrelli. A Sissako andrà il prestigioso Premio Ravesi ‘Dal testo allo Schermo’ assegnato dal Comitato d’Onore del SalinaDocFest.Giurati del XII Concorso Internazionale del Documentario narrativo – Premio Tasca D’Almerita – saranno Giorgio Gosetti (delegato Generale Giornate degli Autori di Venezia), Felice Laudadio (Direttore del Bif&st – Bari International Film Festival) e Gianfilippo Pedote (produttore – Imagofilm di Lugano), che decreteranno il filmvincitore dell’edizione 2018 del festival. A concorrere saranno 7 titoli di cui 5 italiani e 2 stranieri selezionati da Antonio Pezzuto e Giovanna Taviani con la consulenza per i titoli stranieri di Ludovica Fales e Stefano Missio. Primo titolo italiano in concorso, in attesa degli altri titoli che a breve saranno resi noti, La strada dei Samouni di Stefano Savona che alla Quinzaine des Réalisateurs a Cannes 2018 ha vinto il Premio della Giuria Oeil d’Or come miglior film documentario. Quello di Savona è un film sperimentale e suggestivo, che vede protagonista il conflitto israelo-palestinese raccontato anche, grazie, alle animazioni di Simone Massi. Al centro il massacro di 29 membri della famiglia dei Samouni da parte dell’esercito e dell’aviazione israeliana.
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