I CineCocktail diretti dalla giornalista Claudia Catalli animano il MareFestival di Salina – Premio Troisi, diretto da Massimiliano Cavaleri. Negli scorsi giorni sono stati ospiti – tra gli altri – Sergio Castellitto e Sabina Guzzanti. Tanti i temi affrontati da Castellitto, dalla situazione attuale del cinema italiano al successo di alcune serie TV di qualità come In Treatment, che lo rivedrà protagonista in autunno: “Il successo di In treatment sta nel potere della parola e dell’ascolto, contro l’isteria del ritmo di un certo cattivo cinema – ha detto – abbiamo realizzato 35 nuove puntate, ne facevo una al giorno. La forza del mio personaggio è quel suo essere un fegato che assorbe e setaccia tossine, a sua volta seguito da un tutor, Licia Maglietta. Nel cast ci sono conferme e new entries, come la giovane Greta Scarano.
La tv oggi fa meglio del cinema perché consente maggior sviluppo e approfondimento del racconto. A me piacerebbe dirigere una serie TV, ci sto già pensando: da regista e da attore”. L’attore e regista risponde a distanza anche al collega Alessandro Gassman sull’iniziativa ‘Ripuliamo Roma’: “Per quanto sia benemerita, risulta però un po’ infantile ed estiva: noi romani paghiamo tanto di nettezza urbana, non ha senso dire ‘spazziamo noi i cortili’, deve pensarci il Comune. Il mio dovere da cittadino è essere indignato e inferocito, non certo andare a spazzare. Si tratta, a mio avviso, di casi mediatici estivi che escono perché i giornali hanno necessità di riempire le pagine”. Pienone anche all’Hotel Ravesi di Malfa per Sabina Guzzanti, che ha affrontato temi importanti partendo dal film La trattativa giunto alla sua 686ma proiezione pubblica e del suo tentativo di boicottaggio: “Sono quasi 9 mesi che lo distribuiamo in giro per l’Italia, avevano detto che era un film che non interessava il pubblico, abbiamo dimostrato il contrario. Nel frattempo è ricominciata una campagna denigratoria: hanno detto che è stato un flop, pagato con soldi pubblici, è tutta diffamazione volontaria. Poi hanno protestato perché De Magistriis ha proiettato il film a Napoli, uno spettacolo magnifico con Borsellino, Di Matteo, Travaglio presenti e molti altri. Hanno detto che è costato troppo, eppure abbiamo pubblicato il bilancio punto per punto con massima trasparenza. E proseguiamo, anche perché per la prima volta non ho ricevuto alcuna querela per questo film: per quanto scioccante, tutto quello che si vede è vero e incontestabile. Oggi rifarei il film in modo molto più provocatorio e violento: mi rendo sempre più conto di quanto quelli che ci governano sono vere e proprie carogne verso cui abbiamo un timore da sudditi che dobbiamo toglierci”.
E ancora: “Viviamo in un paese mafioso, chi cerca lavoro o fa un esame all’università fa un’esperienza di mafia nell’80% dei casi. Se gli italiani se ne vanno dall’Italia a milioni non è per povertà, ma perché è un paese mafioso in cui anche se ti rimbocchi le maniche non c’è niente da fare perché ti passeranno avanti in altri modi. Gli italiani sono terrorizzati, non indifferenti. Una paura legittima, giustificata, normalissima: se dici la tua opinione ti licenziano o ti fanno vuoto intorno”. Infine, sul Premio Troisi ricevuto a Mare Festival: “Ne sono contenta, non ricevo spesso premi, ma non me ne curo: La trattativa non è stato candidato ai David di Donatello, del resto a casa guardandolo in tv non ho mai provato il desiderio di essere lì”. A prendere parte all’incontro anche il sindaco di Messina Renato Accorinti, ricordando nomi come Don Ciotti e Impastato: “Non possiamo più avere dubbi: un Paese civile e democratico deve pretendere la verità. condividiamo il lavoro di sabina, mi sono fondato a mare festival per la bellezza dell’iniziativa, e per sostenere un film importante come La trattativa”.
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