La simpatia e il talento di Paola Cortellesi tengono a battesimo il Perugia Social Film Festival, altrimenti detto PerSo. Da martedì 23 fino a domenica 28 settembre, nelle tre sale cittadine del capoluogo umbro, si proiettano oltre trenta fra lungometraggi e corti, in un’edizione chiamata volutamente “numero zero”, in attesa del vero e proprio concorso che partirà l’anno prossimo. Direttore artistico del PerSo è lo sceneggiatore e presidente del Centro sperimentale di cinematografia Stefano Rulli. Per l’autore: “I film documentari rappresentano la parte più viva e pulsante del nostro cinema, non solo per via della crisi che relega i nostri talenti in ambiti meno ambiziosi e nemmeno perché gli italiani sono probabilmente i più bravi in circolazione, ma per l’indagine efficace che attraverso il documentario si effettua sulle nuove figure e gli ambiti sociali del nostro Paese. E non parlo solo di scandali e degrado ma dei tanti meravigliosi interventi che ogni giorno vedono la luce e che nessuno racconta, quando avrebbero bisogno di una descrizione intensa come solo il cinema sa fare. Questo è il tempo dei documentari e il cinema farebbe bene ad attingere da questo patrimonio per crescere ed evolversi”.
Sono previsti incontri tra pubblico e registi per tutte le 34 opere in cartellone (scelte con la consulenza del documentarista Mario Balsamo), oltre a convegni e seminari imperniati sull’argomento dell’anno. Questa edizione comincia con il tema del disagio psichico e non a caso, visto che Stefano Rulli portò a Venezia, quattro anni or sono, l’intenso racconto del rapporto con il figlio Matteo, autistico dalla nascita. Uno dei seminari più importanti alzerà il velo su una vicenda destinata a fare scalpore fra qualche mese, quando i 1.500 detenuti psichiatrici dovranno uscire a norma di legge dai loro ricoveri-lager, documentati dallo sconvolgente lungometraggio di Francesco Cordio.
Programma del festival sul sito www.persofilmfestival.it. Ingresso libero.
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