A “Headhunters” il Leone nero del Noir


COURMAYEUR – La giuria del Noir in Festival ha deciso, e tra i tanti film “sorprendenti e liberi” che hanno affascinato il presidente

Lawrence Block (Stati Uniti) e Carolina Crescentini, l’editore francese François Guérif, Vinicio Marchioni e Antonello Grimaldi l’ha spuntata Headhunters di Morten Tyldum, co-produzione tra Norvegia, Danimarca e Germania. “Il film ci ha soddisfatto dall’inizio alla fine e da ogni punto di vista – si legge nella motivazione – lo abbiamo trovato avvincente, divertente, pieno di suspence. Abbiamo pensato che rappresentasse al meglio il genere Noir e siamo felici di assegnargli il primo premio. In particolare, siamo stati molto colpiti dall’interpretazione di Aksel Hennie, che ha contribuito significativamente alla qualità del film”. Il romanzo Headhunters di Jo Nesbo verrà pubblicato in Italia da Einaudi Stile Libero.

 

Il premio per la migliore interpretazione va invece allo straordinario attore francese Jean-Pierre Darroussin, visto recentemente nelle nostre sale in Miracolo a Le Havre di Kaurismaki e Le nevi del Kilimangiaro di Robert Guédiguian. Al Noir è l’assoluto protagonista del durissimo De Bon Matin
di Jean-Marc Moutout che, dopo l’apertura con Margin Call torna a parlare della crisi economica ma da un punto di vista diverso, cioè quello del dirigente di una banca che dopo anni di successi e risultati si vede degradare ogni giorno di più. E’ spietata la violenza del sistema, rappresentato dai suoi superiori, che annulla ogni umanità in favore del profitto, come è spietata quella che cresce in lui fino al punto da fargli fare una strage in ufficio. L’uccisione dei suoi superiori è l’incipit di De Bon Matin – un dramma molto politico e contemporaneamente molto intimo – che poi torna indietro nella memoria del protagonista per ripercorrere gli eventi che lo hanno portato fino all’estremo gesto finale.

“Il film ritrae un uomo sotto pressione e abbiamo ritenuto che l’attore abbia mostrato grande abilità nel disegnare un personaggio complesso e nel mettere in scena con grande intensità il dramma di un individuo intrappolato in un sistema sociale in via di disintegrazione”, ha motivato la giuria. Che ha assegnato il premio speciale a Hashoter Policeman di Nadav Lapid (Israele), segnalato per il “grande coraggio del regista nel delineare questo spietato ritratto degli aspetti più diversi della società israeliana”.

Infine la giuria dei Giovani Critici Europei ha attribuito il Premio DocNoir per il miglior documentario a Calvet di Dominic Allan (Regno Unito).

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10 Dicembre 2011

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