A Firenze si celebra Chabrol

FIRENZE – “La Nouvelle Vague è una cosa molto vaga. Non ho mai capito cosa fosse né cosa la gente si aspettasse che fosse”. “Ho avuto il coraggio di non fare film coraggiosi”. “Ci sono tanti modi di inventarsi una maschera. Godard ha scelto gli occhiali da sole”.

Sono solo alcune della frasi di Claude Chabrol, maestro fondatore della Nouvelle Vague, da cui poi ebbe il coraggio di prendere le distanze, che il critico Aldo Tassone, suo amico di lunga data, ha scelto per omaggiare il regista scomparso lo scorso settembre, nel corso di quella che ha definito una “commemorazione comica”, che ha messo in luce la verve e l’umorismo pungente del grande cineasta.

L’evento si è tenuto nel corso del festival France Odeon. Tra battute e aneddoti sul vino, sulle donne e sull’esistenza di Dio, Tassone ha così introdotto la proiezione del film scelto per ricordare Chabrol: Merci pour le chocolat (Grazie per la cioccolata), uscito nel 2000 e interpretato, tra gli altri, da Isabelle Huppert, che definì il regista “un entomologo della coscienza umana”.

Dovunque si trovi ora Chabrol, speriamo che abbia scampato la sua definizione d’Inferno. Da amante, oltre che del cinema, del buon cibo e del buon vino, usava dire “per me l’Inferno è passare un mese mangiando carote scondite, bevendo acqua minerale e guardando film di Schwarzenegger“.