C’è anche il cinema nel carnet di incontri de La parola che non muore, il festival nazionale delle arti e della bellezza che si svolge a Civita di Bagnoregio il 2, 3 e 4 ottobre.
Uno scenario suggestivo da sempre protagonista di opere cinematografiche di livello internazionale, da Totò a Miyazaki, che vedrà susseguirsi incontri, eventi e contest. L’arte del cinema in particolare è raccontata in un dialogo aperto fra autori e registri di fama: Giordano Meacci e Francesca Serafini sceneggiatori di Non essere cattivo, l’ultima opera di Claudio Caligari, premio della critica Venezia, presenti con la protagonista Roberta Mattei, e Giuseppe Sansonna (regista e autore, tra gli altri, del documentario di successo Zemanlandia). Nello stesso ambito saranno proiettati estratti dal film e cortometraggi.
Nel programma varie iniziative centrate sulla parola: la parola etica, per riflettere su una narrativa chiamata da più parti a rispondere di una “moralità” di cui farsi seriamente carico, la parola immaginata, per aprire una piccola finestra su possibili scenari culturali o esperienziali, parole senza barriere, una sezione dedicata al reportage come racconto del mondo, ecc. A completare il tutto un contest rivolto alle scuole del territorio nel quale si chiederà ai partecipanti di comporre una poesia o un testo per musica (i relativi incipit saranno pubblicati su Twitter, hashtag #poesiasenzabarriere). Ai migliori testi per ciascuna delle categorie poesia e testo musicale – sarà assegnata, da una giuria istituita per l’occasione e secondo la formula del premio, una dotazione in dizionari e libri. Chi vorrà avrà inoltre la possibilità di testimoniare in concreto, sposando il progetto CivitainWeb, la sua adesione alla rinascita di Civita. Nei tre giorni della manifestazione una telecamera registrerà gli interventi (che saranno poi messi in rete) di tutti quelli che, lì presenti, avranno voluto dichiararsi cittadini virtuali di Civita e avranno voluto regalare uno o più volumi da accogliere nella Casa del libro. Una seconda iniziativa virtuale sarà Civita Chain Tales – il nome è mutuato dalle chain novels –, con una storia che si arricchirà di volta in volta di un nuovo anello. Una catena infinita di trame, personaggi e autori verrà lanciata dal festival per un esperimento di scrittura collettiva che vedrà, nel borgo viterbese, il lancio del primo anello della catena. Gli internauti dovranno continuare la storia chiamando in causa i propri contatti, e innescando un processo che potrebbe in teoria continuare all’infinito. Nel dipanarsi delle varie storie qualcuno potrebbe essere taggato più volte da fonti diverse, trovandosi così a impersonare ruoli diversi e producendo a sua volta input diversi. Chi volesse lanciare una nuova “chain tale” sul tema di Civita di Bagnoregio potrà farlo accedendo direttamente, anche in quasto caso, a uno spazio virtuale dedicato dove avrà la possibilità di far iniziare la propria storia e taggare i propri contatti.
Tutte le informazioni su
www.laparolachenonmuore.com
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