Biografilm festival 2021, dal 4 al 14 giugno a Bologna e online, continua a svelare i titoli che compongono il programma. La sezione Contemporary Lives presenta al pubblico una pluralità di sguardi non scontati sull’attualità, quest’anno con ben 46 film ognuno dei quali racconta in modo innovativo un pezzo della realtà di oggi. Ma anche le due sezioni competitive, Biografilm Italia e il Concorso Internazionale, puntano su storie di impegno, resilienza, coraggio, sfida ai limiti imposti, fiducia nelle capacità umana di indurre il cambiamento.
In Contemporary Lives la dedizione a una causa, la passione politica, le relazioni tra generazioni, l’empowerment femminile, la valorizzazione della diversità e della ricchezza lgbtqi, sono alcune delle tematiche che la sezione tocca. Dalla quotidianità impossibile dei giovani palestinesi che seguiamo nel passaggio tra infanzia e adolescenza in Skies Above Hebron, alla vicenda amara pubblica e privata dell’appassionatissima giornalista Nancy Porsia in Telling My Son’s Land. Dall’ingresso privilegiato nel complesso e sorprendente mondo della terza età grazie all’ironico El agente topo, al potente quadro familiare del giovane protagonista di Colors of Tobi, nel suo percorso di autodeterminazione come ragazzo trans. Tra le storie più incredibili, c’è quella di un cuoco danese in pensione che assieme a un ex spacciatore riesce a infiltrarsi tra le maglie della dittatura della Corea del Nord, raccontata da The Mole, oppure quella di una tigre e del tuo addestratore in Iran, nel film Maya. Tra le vite più stimolanti c’è quella di Grigor Božilov Simov, protagonista delle trasformazioni che hanno contrassegnato la Bulgaria negli ultimi settant’anni, nel film Avanturista, o ancora quella di Ghofrane, venticinquenne instancabile attivista tunisina la cui campagna elettorale seguiamo nel film Ghofrane et les promesses du printemps, o di nuovo quella di Ninosca che abbandona il marito violento in Nicaragua e comincia una nuova vita in Europa, nell’omonimo film Ninosca.
Attualità, ambientalismo, diritti umani sono tra i temi centrali nei film della sezione competitiva Biografilm Italia, dieci documentari frutto del lavoro delle più interessanti realtà produttive e autoriali italiane. E’ il caso di Io Resto di Michele Aiello, film di apertura del concorso Biografilm Italia, interamente girato all’interno di un ospedale italiano durante la prima ondata della pandemia da Covid-19, o per la vocazione animalista che salva la vita al protagonista di Squilibrio, l’opera prima di Luca Rabotti. O come avviene a chi vuole caparbiamente far parte del tentacolare e a volte illusorio mondo dell’industria dei video giochi, in Game of the year opera seconda del giovane talentuosissimo Alessandro Redaelli che esordì a Biografilm nel 2017 con Funeralopolis, per poi fare il giro del mondo. E ancora agli “uomini gentili” che non si arrendono a vedere le coste campane distrutte dall’inquinamento e dall’incuria nel film Man kind man di Iacopo Patierno, che sarà presentato l’8 giugno in concomitanza con la Giornata Internazionale degli Oceani. O come avviene nell’elegantissimo A Declaration of Love del parmense Marco Speroni, struggente racconto-confessione di Curtis McCarty, che dopo ventidue anni in carcere duro da innocente non riesce più a trovare un suo posto nel mondo.
Il Concorso Internazionale rappresenta perfettamente i temi e le caratteristiche di tutta la selezione di Biografilm 2021. Il fervore teso al cambiamento è al centro anche di questi documentari, ognuno dei quali trasporta in un Paese diverso, alla scoperta di storie potenti in cui la presa in carico del passato serve per costruire in prima persona il futuro. Si viaggia in Turchia in un resort all-inclusive, dove due giovani lavoratori si confrontano con il turismo di massa e le proprie aspirazioni e valori, nel film All-in. Ci si sposta poi in Bielorussia, per osservare la resistenza di un gruppo di teatranti alla repressione del regime di Lukashenko durante le presidenziali del 2020,con Courage. Nella periferia a nordest di Parigi, invece, con il film Jungle, si incontrano giovani donne libere, spavalde, lanciate verso il domani. Si passa poi dall’Afghanistan all’Europa con Flee che racconta la storia indimenticabile di un viaggio di crescita e di scoperta di sé. E poi ancora si entra nella Casa dei migranti di Gao, in Mali, che accoglie le persone in transito verso l’Algeria o di ritorno da vani tentativi di emigrare in Europa, con Le dernier refuge.
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