In prima mondiale al Festival di Locarno 2011, e poi le acclamazioni al New York Film Festival, il passaggio alla Viennale e a DocLisboa. Infine il David di Donatello come miglior documentario: Tahrir Liberation Square di Stefano Savona sta avendo consensi unanimi e continui, e ora passa alla 30/edizione di Bellaria Film Festival Doc, tra i titoli del concorso Italia Doc. Non delle novità, ma una preziosa occasione per recuperare il meglio della produzione documentaria nazionale.
Dopo i celebrati lavori “sul campo” realizzati con Primavera in Kurdistan e Piombo fuso, sempre al centro della cronaca più dura, Savona si confronta qui con la Primavera Araba, e documenta “in tempo reale” la rivolta del Cairo del febbraio 2011, con un film “scritto con i volti, le mani, le voci di chi stava in piazza”. Elsayed, Noha, Ahmed, egiziani poco più che ventenni, sono i protagonisti di questa storia di lotta e libertà, drammatica ed esaltante insieme. Venuti da ogni parte del paese, hanno occupato la piazza notte e giorno, resistendo e sfidando l’autorità in nome della democrazia, usciti per la prima volta dalla piazza virtuale di facebook per riempire la piazza reale delle loro voci. Il regista ha avuto l’intuizione di partire a fine gennaio, dopo ore passate a guardare Al Jazeera: “Ho deciso di partire per vedere da vicino chi c’era in piazza Tahrir, chi fossero le migliaia di persone che per la prima volta in 30 anni sfidavano lo stato di emergenza e i divieti del regime”, ha detto. Ritrovandosi poi nel pieno di una situazione estrema, perché “Da quando ho realizzato il mio film sui guerriglieri curdi del PKK ho cominciato a incentrare il mio lavoro sulla dimensione politica dell’esistenza in quanto tratto specifico della condizione umana”.
E’ in anteprima italiana, invece, al festival sulla costa adriatica, Confessions of an eco-terrorist, di Peter Jay Brown. Non è un classico documentario sull’ambiente, ma uno sguardo sul mondo dal punto di vista di un attivista (il regista) imbarcato su una nave del Green Movement, impegnata nella salvaguardia della fauna marina. I suoi “soci” sono gli “ecoterroristi”, i ribelli verdi che fanno capo all’organizzazione Sea Shepherd Conservation Society: dei pirati alternativi che, invece che depredare, lottano per difendere, con coraggiose operazioni in mare aperto. Con determinazione e una certa ironia, contro la pesca illegale, le baleniere, i cacciatori di foche e tutto ciò che minaccia i mammiferi marini. Uno sguardo diretto e originale proposto da un festival che ha una grande attenzione ai temi ambientali e che presenta anche LoveMEATender, un riflessione sulla presenza della carne nei nostri piatti, e Sushi: the global catch, che scandaglia i retroscena del piatto giapponese più trendy del momento, che ha conosciuto un aumento di domanda velocissimo e notevolissimo.
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Il documentario d'esordio di Alessandra Stefani ci porta in un viaggio lungo i quattro continenti alla scoperta delle prospettive che ci offrono i più importanti architetti contemporanei per un mondo più sostenibile. In sala con Adler dal 27 al 29 settembre
La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk