Come rendere sostenibile il rischio di chi intende produrre contenuti audiovisivi senza correre il pericolo del default. Così Silvio Maselli, segretario generale dell’Anica, sintetizza la finalità della giornata “Europa creativa e Fondo centrale di garanzia” promossa a Roma nell’ambito del nuovo ciclo di ANICAIncontra, e articolata in due i panel programmati per rendere accessibili agli operatori del settore tutte le informazioni utili su interventi diretti e indiretti di finanziamento.
Il primo panel, moderato da Francesca Medolago Albani, responsabile dell’Area Studi e Sviluppo dell’ANICA, ha affrontato le modalità di sostegno offerte dal nuovo programma Europa Creativa, che ha sostituito il Programma Media, e le opportunità che l’Unione Europea dedica alle piccole e medie imprese (PMI), con uno sguardo all’esperienza del Fondo Europeo per gli Investimenti.
Sono 818 milioni i fondi messi a disposizione per il settore audiovisivo da Europa Creativa nel periodo 2014/2020, pari al 56% del suo budget complessivo che è di 1 miliardo e 462 milioni. E Giuseppe Massaro, direttore Europa Creativa/Media Desk Italia (Roma), ha sottolineato tre novità, rispetto al vecchio programma. A cominciare dall’Audience Development (budget 2014 pari a 1,9 mln) 10 progetti per ogni anno, al fine di stimolare l’interesse del pubblico europeo (specie i giovani ed i bambini) ai film europei. Ci sono poi i Fondi internazionali di co-produzione (budget 2014 pari a 1,5 milioni) prevedono 25 progetti di film ogni anno. E infine lo Sviluppo videogames (con budget 2014 pari a 2,5 mln), fondo che sostituisce il precedente per le opere interattive e che prevede circa 20 progetti.
A Gianluca Rossi di Warrant Group-European Funding Division il compito di approfondire gli strumenti, a livello europeo, dedicati alle PMI (meno di 250 dipendenti e un fatturato fino a 50 milioni) che sono 23 milioni nell’UE, circa un terzo del mercato mondiale. In particolare si è soffermato sul programma Horizons 2020 che ha stanziato da qui al 2020 14 miliardi destinati alle PMI. La specificità del programma, che non ha limitazioni tematiche, sta nell’essere dedicato al sostegno della ricerca e di progetti innovativi. Interessante anche il programma Cosme da 2,3 miliardi per le Pmi che favorisce la competitività delle imprese.
Barbara Bettelli, dello studio legale Belaw-Cineconsulting Group ha raccontato l’esperienza italiana al Fondo Europeo per gli Investimenti nel gruppo di lavoro che sta elaborando la progettazione per il nuovo Fondo di garanzia Europeo specializzato per l’audiovisivo che prenderà il via nel 2016. Il focus del Fondo sarà sempre più orientato sulle imprese di produzione culturale.
Il secondo panel della giornata di ANICAIncontra, moderato da Barbara Bettelli, è stato invece dedicato all’approfondimento delle possibilità offerte dal Fondo Centrale di Garanzia per la Piccola e Media Impresa del Ministero dello Sviluppo Economico, con il contributo degli istituti bancari che ne hanno già chiesto l’utilizzo per le imprese del settore.
Giuseppe Bronzino, presidente del Comitato di gestione del Fondo Centrale di Garanzia del MiSE, ha sottolineato che “la modifica dell’accesso al Fondo con l’estensione per le imprese che operano a commessa, e dunque anche a quelle cinematografiche, è stato un passo importante, ma purtroppo per le imprese del settore cinematografico e dell’audiovisivo l’utilizzo del Fondo non è ancora decollato”.
Le modalità dei meccanismi del Fondo Centrale di Garanzia sono state illustrate da Guglielmo Belardi, responsabile dell’Area Promozione e Assistenza Commerciale di Mediocredito Centrale, che è il braccio operativo del Fondo per il MiSE. Belardi ha ricordato che il Fondo non genera finanziamenti, ma serve ad aumentare la fattibilità dell’operazione, dando maggiori garanzie ai soggetti finanziari.
In chiusura l’incontro ha dato spazio ai due istituti di credito che più si sono distinti nell’uso degli strumenti finanziari di cui il cinema può beneficiare, ovvero il gruppo BNL-BNP Paribas e Mediocredito Italiano del gruppo Intesa San Paolo.
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